Magazine Ecologia e Ambiente
A maggio la rosa è la regina del giardino, purtroppo però è destinata a essere presto spodestata con l'arrivo del caldo.
Oggi vediamo come catturarne il profumo e le proprietà per averle sempre a portata di mano.
Per prima cosa dobbiamo procurarci delle rose fresche: meglio se rosse (ma vanno bene anche rosa), tassativamente prive di pesticidi; non compratele nelle fiorerie, ma piuttosto saccheggiate il giardino di qualche amico o conoscente, se non avete la fortuna di coltivarne di vostre!
Le rose che sceglieremo non dovranno essere completamente sbocciate - i petali dovranno essere belli freschi - preferibilmente andrebbero raccolte il mattino presto, il momento in cui i fiori sono più profumati.
Una volta raccolti i fiori, dovremo staccare i petali privandoli della puntina gialla, li puliremo delicatamente con carta da cucina e poi li metteremo in un barattolo di vetro a chiusura ermetica. Verseremo poi nel barattolo sufficiente aceto di vino bianco a coprire tutti i petali, cercando di intrappolare fra i petali meno aria possibile. Chiudiamo il barattolo e lasciamo riposare per 7/15 giorni, avendo cura di scuotere il barattolo di tanto in tanto.
Passato il periodo di infusione non dobbiamo fare altro che filtrare il tutto con una garza sottile (o anche con carta cucina), in modo da eliminare eventuali impurità.
A questo punto dobbiamo solo decidere come preferiamo utilizzarlo: puro in cucina, al posto del comune aceto bianco, per dare una nota esotica anche all'insalata più semplice; oppure diluito come un tonico per il viso dalla delicata azione astringente e purificante. In questo caso uniremo in una bottiglia di vetro scuro ben pulita una parte di aceto rosato e tre parti di acqua distillata (meglio ancora se precedentemente portata a bollore e raffreddata). Questo tonico, se preparato con attrezzature ben pulite, dovrebbe durare almeno un paio di mesi, quando si iniziano a formare dei depositi sul fondo o dovesse cambiare colore e odore è ora di buttarlo.
Una buona idea sarebbe quella di non diluire tutto l'aceto di rose ottenuto in una volta sola ma di diluirlo man mano, dato che l'aceto non diluito si conserva più a lungo.