
A differenza di quanto comunemente si crede, i giochi dei gladiatori, che tanto successo ebbero in Roma, non furono esclusivamente appannaggio degli uomini, in quanto ritrovamenti archeologici e testimonianze letterarie, dimostrano il coinvolgimento delle donne in questi duelli all’ultimo sangue. Esiste un bassorilievo che raffigura due gladiatrici, i cui nomi eranoAchillea e Amazon, alle quali venne concessa la “missio“, ovvero la sospensione del combattimento decretata ogni qual volta i contendenti si scontravano con pari valore. Achillea apparteneva ad una famiglia di senatori e combatteva con uomini e bestie feroci per diletto. A Roma gli uomini, con editti, cercarono di impedire alle donne i giochi, perchè ritenevano che offendessero il pudore, ma poi amavano partecipare ai giochi in cui combattevano anche le donne. Altra testimonianza, sebbene indiretta, di scontri al femminile, è data dal decreto che sappiamo essere stato emanato nel 19 d. C., allo scopo di impedire che le familiari più prossime dei senatori si allenassero o si abbigliassero da gladiatrici, segno che l’evento si era verificato in passato. Se i giochi gladiatorii tra donne fossero un’usanza comune e diffusa o rappresentassero invece una forma di spettacolo rara o straordinaria, non è dato saperlo con certezza, e gli storici hanno, a riguardo, opinioni anche assai differenti tra loro.
immagine di Teoderica