Fonte dei dati: "L'Ambiente in Europa- Stato e Prospettive nel 2015 - Relazione di Sintesi Agenzia Europea dell'Ambiente
L'immagine che vedete rappresenta lo stato di salute delle acque in Europa, pubblicata in un report dell'Agenzia Europea dell'Ambiente e riportata sul dossier "Cattive Acque – Storie di falde, fiumi e laghi inquinati ma anche di acque salvate” di Legambiente in occasione della giornata internazionale dell'acqua (23 marzo).
Secondo lo studio europeo, oltre il 40% dei fiumi e delle acque costiere sono interessati da un inquinamento diffuso causato dall'agricoltura, mentre tra il 20% e il 25% sono soggette a inquinamento da fonti puntuali, per esempio, strutture industriali, sistemi fognari e impianti per il trattamento delle acque reflue.
La mappa, più eloquente che mille parole, rappresenta la percentuale dei corpi d'acqua, intesi come laghi e fiumi interessati da inquinamento diffuso o puntuale, osservandola è evidente come la situazione non sia affatto rosea, o forse sarebbe più opportuno dire "verde".
Il nostro stivale a nord è caratterizzato da corsi d'acqua e laghi che per una percentuale tra il 30 e il 50% è interessata da inquinamento e man mano che scendiamo giù verso sud, la cartina diventa sempre più cupa, sempre più scura con un tasso del 90%... ovvero oltre il 90% dei fiumi del sud Italia sono interessati da inquinamento! A dire il vero il dossier europeo afferma che la situazione, almeno a livello comunitario, è migliorata negli ultimi anni, ma osservando la nostra situazione, ad esclusione delle regioni a nord-est più virtuose, è evidente quanto sia urgente ormai mettere in atto una opportuna strategia ambientale.
In fondo alla cartina ecco la Sicilia: colorata di bianco. Attenzione però, il bianco non rappresenta una situazione candida e pura, come si potrebbe immaginare, la mappa è bianca semplicemente perché mancano i dati!
Stessa identica situazione per la Sardegna, uniche due regioni italiane per le quali non è dato sapere la condizione di salute delle acque di falda, dei fiumi e delle coste... ma questa assenza di informazioni è fonte di speranza o di timore?