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Uno degli aspetti più interessanti della ricerca di vita extraterrestre è che ogni volta che si incappa in qualche elemento che potrebbe impedire l'origine di forme viventi, si scopre anche la sua controparte, una nuova speranza per chi, come il sottoscritto, spera ardentemente di poter trovare vita su altri pianeti.
Marte è per sua stessa natura uno degli obiettivi più interessanti per la ricerca di organismi extraterrestri, e se anche alcune delle sue caratteristiche sembrerebbero scoraggiare questa ipotesi, altre invece potrebbero rafforzarla.
Una delle domande che i ricercatori della NASA si sono posti di recente è se ci sia o meno presenza di acqua liquida e salata sul Pianeta Rosso.
"Sulla Terra, ovunque ci sia acqua liquida, c'è vita" dice Nilton Renno, membro del team di ricerca che vede elementi provenienti dalla NASA, dall' Università del Texas di Dallas, dall'Università della Georgia e dal Centro di Astrobiologia di Madrid.
Anche se non è del tutto vero che acqua implica vita (è stato calcolato che solo il 12% dell'acqua liquida terrestre sia abitabile e abitata), l'acqua salata liquida di Marte potrebbe rappresentare un ambiente ospitale per alcuni microrganismi, come alcuni estremofili.
Come è possibile che ci sia acqua salata liquida su Marte a temperature così rigide? E' uno dei misteri che l'esperimento di Renno tenterà di svelare. Le immagini scattate nel 2008 alle zampe del lander del Mars Phoenix parlano chiaro: i globuli che si muovevani e si raggruppavano sulle appendici del lander erano sicuramente liquide, e non particelle di ghiaccio.
Una delle ipotesi è che il perclorato, un sale trovato in molti siti di atterraggio dei lander marziani, sia in grado di abbassare drasticamente la temperatura di congelamento dell'acqua, consentendo l'esistenza di brina liquida sulla superficie delle zampe del lander.
Le foto del lander del Mars Phoenix potrebbero essere le prime in assoluto a raffigurare acqua liquida al di fuori del nostro pianeta, ma fino a quando non scopriremo come si possa formare questa brina non potremo avanzare ulteriori ipotesi sulla possibile abitabilità di queste minuscole sacche d'acqua.
Il team creeà in laboratorio le condizioni atmosferiche presenti su Marte per studiare come si possano formare gocce di brina come quelle osservate su una delle zampe del Mars Phoenix. L'atmosfera sarà composta principalmente da anidride carbonica e vapore d'acqua ad una pressione del 99% inferiore a quella terrestre, con temperature oscillanti tra i -73°C e i -60°C aggiustate in base al cambiamento ciclico delle stagioni.
Dall'altra parte del mondo, altri ricercatori sfrutteranno lo stesso esperimento per verificare come possano sopravvivere a quelle condizioni ambientali alcuni estremofili terrestri prelevati dai laghi antartici e dal Golfo del Messico.
Se dovessero formarsi sacche di brina, potrebbero risultare abitabili per diversi microrganismi, e fornire un indizio in più sulla possibilità che Marte possa aver ospitato, o lo faccia tutt'ora, forme di vita.
"Se scoprissimo che i microrganismi possono sopravvivere e replicarsi nelle condizioni della brina marziana, potremmo aver dimostrato che alcuni microrganismi possono esistere su Marte anche oggi" dice Renno.
Microbial life on Mars: Could saltwater make it possible?
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