Lo scorso mercoledi il PM Romeno Mihai-Razvan Ungureanu ha dichiarato che Il Governo elaborerà un punto di vista molto coerente sul Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA) dopo aver firmato il trattato il 26 Gennaio con altri 21 stati membri dell’Unione Europea. Ecco la risposta ad una domanda in merito:
‘'Elaboreremo un punto di vista molto consistente su questo argomento. L’ACTA non significa cambiamento nella legge rumena e nella legge europea sulla proprietà intellettuale. Allo stesso modo, in conformità con le leggi in vigore, le procedure di ratifica da parte del Parlamento della Romania sarà aperto anche a dibattiti pubblici’'.
Il Ministero dell'Economia avvierà consultazioni pubbliche con le parti interessate al multilaterale Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA). Il ministero dell'Economia è stato l'iniziatore nell'accordo perché obiettivo principale di quest'ultimo è di proteggere il commercio legale e di incoraggiare la competitività.
Il capo della Direzione Expertise con la Romania, Casmoiu, ha dichiarato in una conferenza di esperti tenutasi mercoledì scorso che
‘’L'ACTA non danneggierà gli utenti di Internet e non porterà ulteriori sanzioni nei loro confronti. Per quanto riguarda la legge 8 sui diritti d'autore e sui diritti connessi in Romania, la firma di ACTA non porterà danni agli utenti Internet o penali aggiuntive’’.
Gli Internet Service Provider Rumeni (ISP) sostengono che l’accordo non prevede la formazione di una forza di polizia, ma potrebbero arrivare a bloccare i siti web. Questo è quanto afferma Il presidente della National Association of Internet Service Provider (ANISP) Mihai Batrineau, che ha aggiunto:
‘'ISP Rumeni ritengono che ACTA sia orientata verso tre settori: l'industria dell'intrattenimento, i giganti online e l'industria delle telecomunicazioni. Il documento è stato redatto su iniziativa dell'industria americana dell'intrattenimento, cercando di compensare le perdite e regolare l'ambiente online. Vorrei essere molto chiaro nel dire che gli ISP non vogliono trasformarsi in poliziotti. Devo aggiungere che forse ad un certo punto dovremo bloccare l'accesso a siti web, ma questo è molto chiaro: non diventeremo poliziotti'’.
Questione di punti di vista ovviamente, ma suona come una pillola addolcita. Il vero obbiettivo deve essere la libertà.