Sabato mattina. La primavera ha preso possesso dell’aria; per le strade uomini e donne a piedi, in auto, in bicicletta vanno a fare la spesa, comprano il giornale, si fermano per una colazione pigra con sottofondo di chiacchiere ai tavolini esterni del bar. Non fa ancora caldo ma fuori si sta bene e nessuno ha più voglia di rintanarsi dietro le porte.
Sul fiume, in una zona della ciclabile che attraversa il paese, da qualche settimana ci sono lavori in corso: stanno costruendo una centralina su un affluente canalizzato.
La strada pedonale che costeggia il fiume e’ separata dall’argine da una rete a maglie larghe. Le dita appese al filo di ferro o, nella piu’ abituale postura, intrecciate dietro la schiena, un gruppo di persone e’ radunato ad osservare i movimenti ripetitivi di un mezzo cingolato, con l’estremo interesse di chi non ha niente d’altro da fare e l’immobilita’ tipica delle lucertole nei luoghi solitari.
Non parlano ne’ si scambiano informazioni perche’ non ne hanno bisogno: sono li’ radunati dal giorno prima dell’apertura del cantiere e svaniscono solo all’ora dei pasti.
Quando sono stanchi di rimanere in piedi in prima fila, si accomodano a turno su una panchina grigia poco distante da cui, con accettabile approssimazione, riescono comunque a non farsi sfuggire gli inchini della benna.
Sono di solito di sesso maschile, pensionati, tassonomicamente definiti dalla specie Umarell.
Li abbiamo visti tutti, se ne parla anche su blog a tema. Come questo, corredato di fotografie esemplificative.