Pubblicato da Gabriella Parisi
Cari lettori, oggi non vi recensirò il libro Hybrid. Quel che resta di me di Kat Zhang, che Giunti Y ha pubblicato recentemente. Questa originalissima forma di distopia (o forse dovrei dire ucronia, dal momento che non ci troviamo nel futuro, ma ai giorni nostri negli Stati Uniti, con una Storia alternativa) merita di essere raccontata in altro modo. Siete curiosi di sapere come? Leggete il post! Autore: Kat Zhang Titolo: Hybrid. Quel che resta di me Titolo Originale: What's Left of Me (Hybrid Chronicles #1) Traduzione di Carla De Caro Casa Editrice: Giunti Collana: Y pagine: 416 Prezzo: € 14,50 Data Pubblicazione: 6 marzo 2013 Trama: In un mondo alternativo, ogni persona nasce con due diverse personalità, due anime. Con il passare del tempo, in modo naturale, l'anima dominante prende il sopravvento e quella recessiva viene dimenticata, scompare come un amico immaginario che ci ha tenuto compagnia solo nell'infanzia. Il sopravvivere delle due anime dopo la pubertà è illegale e visto dalla società come un'aberrazione da correggere. Ma in Addie, nonostante i suoi sedici anni, è ancora presente Eva, la sua seconda anima ancora attiva. E' proprio Eva la voce narrante che ci fa vivere le emozioni dal suo punto di vista. Rannicchiata nella mente di Addie, Eva interagisce con l'altra parte di sé: come due vere sorelle si amano, si proteggono, ma possono diventare anche gelose l'una dell'altra. Nonostante tutti i tentativi per difendere e nascondere l'esistenza della debole Eva, il segreto di Addie viene scoperto e le due vengono rinchiuse in un agghiacciante centro per ibridi non resettati. L'unico modo per sopravvivere entrambe è una fuga impossibile. Sfoglia le prime pagine del libro
RECENSIONE «Questa è la mia storia.»
«Non è solo tua, Eva, ci sono anch'io, ricorda che condividiamo lo stesso corpo.»
«Hai ragione, Addie. Questa è la nostra storia, ma sono io a raccontarla ai lettori, non è forse vero?»
«È vero, ma per il mondo noi ci chiamiamo Addie Tamsyn.» «Giusto. Però nel tuo corpo ci vivo anch'io. Dovete sapere che nasciamo tutti con due anime gemelle strettamente intrecciate fra loro ma poi, dal momento che una delle due è dominante e l'altra è recessiva, nel corso dei primi anni di vita la più debole va via. Fra noi due era Addie la più forte, ma io non me ne sono andata, sono rimasta lì con lei. I nostri genitori ci hanno portate in numerose cliniche per curarci e per scongiurare che diventassimo uno dei terribili ibridi, il più grande male della nostra società; per questo, dopo qualche anno abbiamo fatto finta di stabilizzarci, ma in realtà io ero ancora lì, avvinghiata alla vita, a tenere compagnia ad Addie, una metà di cui lei non poteva fare a meno.»
Per tutta la vita avevo tenuto duro per non sparire. Muovermi nel a direzione opposta, tutto d’un colpo – facendomi sempre più piccola, tagliando i legami con il nostro corpo e con Addie – era stato terrificante. Ma ero talmente arrabbiata, ferita e spaventata… E prima di rendermi conto di cosa stavo facendo, era già successo. Passai quelle ore persa in un mondo di sogni informi, mentre Addie urlava, isterica, supplicava che tornassi. È ciò che mi confessò più di un anno dopo, ma io percepii la sua paura quando tornai, confusa, con la vista annebbiata. Sentii il suo sollievo. E da allora non sono più sparita, neanche dopo i litigi più furiosi, neanche se ero spaventata.
«A scuola studiavamo la Storia delle Americhe e i professori insistevano perché ricordassimo sempre che gli ibridi erano pericolosi ed essere ibridi era un male.»
Come poteva una società fondata da uomini con due anime vivere in pace? Gli individui che componevano il paese non erano in pace nemmeno con loro stessi e ciò conduceva a problemi di ogni sorta: «Frustrazione costante, tendenza a scagliarsi sugli altri e persino follia, per le menti più fragili». Leggevo le sconfortanti prognosi sugli opuscoli negli studi dei medici, evidenziate in grassetto. E così mi era chiaro perché i capi del a Rivoluzione avessero fondato le Americhe come un paese libero dagli ibridi, perché avessero fatto di tutto per cancellarne ogni traccia, in modo da poter ricominciare su nuove basi, puliti, rinnovati e incorrotti. Riuscivo persino a capire, con la parte più razionale di me, perché persone come me e Addie non potessero, in fondo, essere lasciate completamente libere. Ma capire una cosa era un conto, accettarla un altro.
«Insomma, tutti credevano che Addie si fosse stabilizzata a dodici anni: sono stata bravissima a nascondermi per quattro anni dentro al nostro corpo, sebbene la notte Addie mi permettesse di uscire nella solitudine della nostra stanza. Finché un giorno non siamo state fermate da Hally Mullan, una ragazza strana, di cui tutti diffidavano, dal momento che era per metà straniera e, si sa, le nazioni straniere sono governate da ibridi.»
I Mullan sarebbero stati i primi ad avere il dito puntato contro, per via delle maniere singolari e del sangue straniero. Nessuno con un briciolo di buonsenso avrebbe voluto avere a che fare con loro, ora. Eppure, eppure. Mi sembrava di vedere ancora il fratello di Hally nel corridoio, i suoi occhi su di noi: ricordavo ogni parola uscita dal a sua bocca. Aveva detto che avrei potuto muovermi di nuovo. Aveva detto che mi avrebbero insegnato. Cosa sarebbe accaduto se lui e la sorella fossero stati portati via? Avrei passato ogni maledetto secondo del resto della mia vita ripensando a quel giorno, rimpiangendo le cose che non avevo detto, le azioni che non avevo compiuto, le occasioni che non avevo colto. Dobbiamo tornare lì, dissi calma.
«Hally e suo fratello Devon ci hanno portato a casa loro e ci hanno dato una droga che ha addormentato Addie, lasciando cosciente solamente me! Anche loro erano ibridi e non ne volevano sapere di mandare via le loro anime recessive, Lissa e Ryan. Anzi, Ryan mi è stato molto vicino nella mia... riabilitazione? Come posso chiamare il processo di ritorno alla percezione e all'uso del nostro corpo, Addie?» «Chiamala come vuoi, ma ti confesso che sono un po' gelosa, perché ero abituata ad averti soltanto nella mia mente, quindi scusami se faccio fatica a cederti il nostro corpo.» «Purtroppo il Governo era sulle tracce di Hally e da lei a Devon e a me, il passo è stato breve: siamo stati condotti dal signor Conivent nella clinica Nornand, dove curano i ragazzi che non si sono ancora stabilizzati. Ma qui abbiamo fatto delle scoperte agghiaccianti...» «Che, naturalmente, non racconteremo, perché dovete leggere il libro di Kat Zhang per sapere di che si tratta.»
«Certamente, Addie. Però ho riflettuto molto sulla diffidenza verso gli stranieri. Sì, è vero che si tratta di ibridi, ma quanto è facile incolpare chi non si conosce di qualsiasi cosa? Per esempio, quando si è allagato il Museo di Storia delle Americhe, siamo sicuri che siano stati gli ibridi? Non sarà stato che le tubature erano vecchie e andavano sostituite?» «Finché non abbiamo incontrato Hally e Devon però (e Lissa e Ryan) abbiamo fatto di tutto per nascondere la nostra diversità ― sebbene tante cose nella società non fossero proprio chiare ― perché quale adolescente vuole essere diverso dagli altri? Chi vuole essere additato in mezzo a una folla perché strambo? Hally, infatti, cercava i suoi simili e ha trovato noi!» «Ma perché dobbiamo rinunciare a una parte di noi stessi, lasciandola morire? Chi lo dice qual è la parte peggiore di noi? Non è detto che sia la più debole, la più emotiva. E come possono dei genitori veder sparire uno dei propri figli ― seppur si tratti solo di un’anima e non del corpo ― senza batter ciglio, anzi, con soddisfazione, perché questo sta a significare che il proprio figlio è normale? Anche se non l’ho mai detto, mi faceva soffrire vedere i nostri genitori contenti nel crederci stabilizzate, Addie, perché ciò significava che io per loro non contavo nulla, che non mi volevano davvero bene e non vedevano l’ora che andassi via. Forse questo dipende dal fatto che, di solito, le anime dominanti, quelle che restano, sono le più dure, quelle meno emotive?» «Ma io non ce la farei a vivere senza di te, Eva. Tu sei la mia coscienza, il mio grillo parlante. Mi dai coraggio, mi aiuti a comprendere meglio gli altri...» «Neanche io posso fare a meno di te Addie: quando sei scomparsa, anche se per poco, mi sono sentita vuota e insignificante. Alcuni hanno paragonato questa convivenza di due anime nello stesso corpo ai daimon della trilogia Queste oscure materie di Philip Pullman, ma credo che Kat Zhang sia stata piuttosto originale in questo senso; piuttosto, la soppressione dell'anima recessiva, mi ha ricordato la trilogia Brutti di Scott Westrfeld, in cui l'operazione per diventare “perfetti” comportava una lesione che menomava il cervello, e veniva utilizzata come mezzo per tenere sotto controllo gli individui... » «Già è tutta una questione di controllo. Ma siamo sicuri che non sia meglio essere ibridi, avere due anime che si bilancino e, forse, rendano tutti un po’ più saggi? Siamo sicuri che nelle altre nazioni non stiano meglio di noi? Cosa ci succederà nel prossimo romanzo? E quando arriverà in Italia il secondo episodio?» «In America uscirà il 17 settembre 2013 e si intitolerà Once We Were (Una volta eravamo). Se volete leggerne la trama ― tenendo presente che contiene spoiler relativi a Quel che resta di me ― evidenziate il testo sottostante.» Trama: Non si supponeva che Eva sarebbe sopravvissuta così a lungo. Come anima recessiva sarebbe dovuta svanire anni prima. Invece è rimasta nel corpo che condivide con Addie. Quando il governo ha scoperto la verità, ha cercato di far "guarire" le ragazze, ma Eva e Addie sono fuggite prima che i dottori riuscissero a estirpare l'anima di Eva. Fuggitive, Eva e Addie trovano rifugio presso un gruppo di ibridi che guidano una resistenza sotterranea. Circondate dai loro simili, le ragazze imparano come scomparire temporaneamente per dare all'altra anima un po' di indispensabile privacy. Eva è emozionata di avere la possibilità di restare sola con Ryan, il ragazzo di cui si sta innamorando, ma è preoccupata per la frattura crescente che si sta creando fra lei e Addie. Nonostante i conflitti relativi al possesso del loro corpo, le ragazze sono ansiose di unirsi alla ribellione. Ma quando vengono trascinate più a fondo nella violenza crescente, cominciano a porsi delle domande: fino a che punto sono disposte a combattere per la libertà degli ibridi? Di fronte all'incertezza e a un impressionante pericolo, la risposta potrebbe dilaniarle per sempre. L'AUTRICE
Kat Zhang è poco più che ventenne, è nata in Texas, studia medicina ed è sino-americana. Questo è il suo esordio che si svilupperà in una trilogia. Sito Autrice pagina facebook