Un altro anno è passato, si è chiuso per lasciar posto a quello nuovo che avanza inesorabile, il 2013 è qui.
Un anno difficile il 2012, anno di crisi e del NON-LAVORO, di recessione economica e regressione di valori, sia in generale che in particolare per me stesso, anche se con l’età che avanza ho imparato – quando mi riesce – a fare di necessità virtù, cercando di tirar fuori il meglio anche da situazioni difficili, e dal male estrapolare il bene.
Alzare la testa e guardare oltre il proprio naso a chi sta peggio, molto peggio, dà la possibilità di rendersi conto delle ricchezze che ognuno di noi ha dandole spesso per scontate, ma che scontate e dovute non sono, e apprezzando davvero ciò che si ha talvolta quando lo si perde.
Il 2012 ha segnato i miei primi 40 anni ed è stato un maestro, che allo stesso modo in cui ringrazio che sia finito, ringrazio per avermi dato la possibilità di riflettere, di farmi scoprire nuove risorse dentro di me, di avermi aiutato ad avere maggior consapevolezza di chi, e quanto, le persone intorno a me possano essere un sostegno o un inutile intralcio.
Ho avuto delle conferme sulle pochissime persone su cui contare, sulle moltissime da evitare il più possibile, su qualche lupo travestito da agnellino (la peggior specie!) che mette in pericolo la tranquillità di molti.
Bisogna selezionare ogni tanto, e bisogna farlo anche proprio malgrado perché talvolta è difficile tagliare dei rami secchi nell’illusione che possano riprendere vita, ma accanirsi si rivela spesso inutile, allora meglio tagliare prima che il marcio danneggi il resto della pianta.
Saluto il 2012 auspicando in un più benevolo 2013, e ringrazio la mia famiglia in tutte le sue forme, da chi mi ha dato la vita a chi mi sta accanto, il mio piccolo biondino – ricarica per me di energia quotidiana – e qualche amico che in questi mesi difficili mi è stato accanto.
A quelli che non hanno capito o hanno finto di non capire, beh…che dire…
Dalle difficoltà si viene fuori più forti di prima, ed è per questo che ringrazio il 2012 e pure i molti che hanno finto amicizia e benevolenza, finti amici, finti parenti, finti colleghi, finti conoscenti. Alla lunga la loro vera natura è venuta alla luce, dando piena evidenza del marcio che nascondevano, ma li ringrazio ugualmente perché anche da loro ho imparato tanto.
Buon 2013 a chi rispetta e guarda negli occhi il suo prossimo, cercando di vestire i panni dei deboli per sentire propri i loro bisogni, ed aiutare per quanto può chi è meno fortunato.
nanni