Entro il 2015 i tagliandi delle polizze, che oggi vanno esposti in bella vista sul parabrezza, verranno sostituiti da un dispositivo dotato di un microchip, collegato a un database nazionale, in cui sono archiviate le generalità di tutti i veicoli assicurati.LA RC AUTO E IL DECRETO SVILUPPO A stabilirlo, è un provvedimento di legge approvato nell'agosto scorso (il D.M. n.110 del 2013) che dà piena attuazione al decreto sulle liberalizzazioni voluto lo scorso anno dal governo Monti. Lo scopo dell'introduzione del nuovo sistema elettronico è combattere il fenomeno delle frodi assicurative che, in Italia, sono una vera e propria piaga sociale (si calcola infatti che quasi 7 veicoli su 100, in tutto il paese, circolino abitualmente senza una polizza o con un tagliando contraffatto).Falsificare il contrassegno col microchip è praticamente impossibile e, proprio per questa ragione, gli automobilisti disonesti non potranno più fare i furbi e danneggiare l'intera collettività. Oltre a mettere a repentaglio la garanzia degli indennizzi per le vittime di incidenti stradali, infatti, le truffe assicurative hanno anche un altro effetto deleterio: fanno lievitare i costi dei sinistri pagati dalle compagnie e, di conseguenza, pure le tariffe delle polizze (che in Italia sono le più alte d'Europa). Ora, però, le frodi sulla Rc Auto sembrano avere finalmente i mesi contati.Non appena fermeranno un veicolo sulla strada, in futuro le forze di polizia potranno subito verificare se risulta regolarmente assicurato, interrogando per via telematica il database nazionale. Inoltre, il microchip contenuto nel contrassegno elettronico potrà dialogare in tempo reale con i tutor autostradali, gli autovelox di nuova generazione e i sistemi di controllo delle Ztl (le zone a traffico limitato dei centri urbani). In questo modo, le automobili che circolano senza polizza potranno essere segnalate anche in maniera automatica, senza l'intervento dei vigili o degli agenti di polizia.Prima che il nuovo contrassegno elettronico entri definitivamente a regime, però, gli automobilisti italiani dovranno attendere un paio d'anni, necessari per la preparazione del database nazionale degli assicurati e per collegarlo ai sistemi informatrici della motorizzazione e delle forze di polizia. Dall'ottobre 2015 in poi, però, i truffatori della Rc Auto non avranno più scampo (o almeno si spera).stampa 17 ottobre 2013
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