La mia esperienza con l' Abbecedario culinario d'Italia volge al termine, grazie alla Trattoria MuVaRa che l'ha organizzato e che mi ha permesso di ospitare la Liguria e più precisamente Genova. Vorrei anche ringraziare tutti quelli che hanno partecipato, grazie siete fantastici!
Nei post precedenti vi ho raccontato del mio rapporto con questa città che amo. Avrei ancora tante cose da dirvi e vorrei mostrarvi tante foto, purtroppo è passato tanto tempo, la memoria vacilla e le foto sono rimaste a casa di mia mamma. Posso dirvi che tra il periodo raccontato nel mio primo post e quello del secondo c'è stato un periodo 'di mezzo' quando ci sono andata da sola, senza fidanzati. Mi sono divertita molto, ho conosciuto tante persone gentili e ho fatto 'quel che volevo'.
Soggiornavo in una pensioncina in una zona che solo dopo seppi che è una delle più malfamate, e vabbè tanto non tornavo mai tardi e inoltre la coppia di anziani proprietari mi avevano preso in simpatia e mi chiedevano ogni giorno dove sarei andata e se dovevano aspettarmi la sera. Tenerissimi ora che ci penso. Poi c'era una piccola pizzeria/trattoria dove avevo mi fermavo ogni sera a cenare prima di rientrare in pensione, una volta mi fermai fino a tardi per vedere alla tv una partita di calcio dell'Italia. Con mia sorpresa il gestore, un signore piuttosto corpulento, si offrì di accompagnarmi fino alla pensione, erano solo due passi ma mi sono sentita molto sicura con lui.
La settimana di ferie volò, una giornata la passai nei musei e a visitare il Palazzo Reale. Una giornata intera invece la trascorsi nei carrugi, a scoprire negozietti e fare shopping.
Poi fù il momento della scoperta dei piccoli paesetti della costa. Presi un trenino locale e scesi a Recco e lì conobbi la famosa 'Focaccia col formaggio di Recco'.
Bisogna dire che questa focaccia, per essere proprio l'originale, bisogna farla col formaggio di Recco che altro non è che una crescenza prodotta con il latte ligure.
A questo proposito c'è un SITO stupendo che spiega dettagliatamente il metodo di produzione e le origini di questa focaccia.
La preparazione è semplicissima e devo dire che anche stendere la sfoglia sottile è molto semplice se si esegue la procedura giusta.
Io ho seguito passo passo la ricetta del sito Viva la focaccia che ho scoperto da poco e che trovo molto ben fatto.
Ingredienti per una teglia grande:
-400 gr di farina 0 o manitoba
-270 gr di acqua
-30 gr di olio EVO
-10 gr di sale fino
- Formaggio di Recco o stracchino di ottima qualità (che sia piuttosto molle)
Impastare gli ingredienti, io ho usato la macchina del pane nella funzione 'Impasto' potete usare la planetaria o anche impastare a mano importante è lavorare la pasta per almeno 15/20 minuti.
Fare un panetto, coprirlo col cellophane per non far asciugare la superfice e farlo riposare per 2 ore.
Riprendere il panetto, dividerlo in due parti, appiattite una parte col mattarello
poi manipolate la pasta come nel video qui sotto usando la mani chiuse a pugno e le braccia.
Stendete la pasta su una teglia oliata o rivestita di carta forno (vi consiglio di oliare anche la carta forno) distribuite sulla sfoglia il formaggio a pezzetti.
Fate una seconda sfoglia con l'altro panetto e adagiatela sulla prima sfoglia. bagnate un pò i bordi e fateli aderire bene
Ritagliate i bordi in eccesso, salate poco la superficie e spennellatela di olio. praticate dei piccoli strappi sulla sfoglia affinchè il vapore possa uscire durante la cottura.
Infornate al massimo calore del vostro forno. Se possibile attorno ai 280/300 gradi per 8 minuti, se il forno arriva a 240 come il mio lasciate cuocere per 10/12 minuti. Attenzione a non far seccare la pasta.
Sfornate, tagliate a pezzi e servite bollente.
La mia focaccia è venuta buonissima l'unico problema è che lo stracchino che ho usato era piuttosto consistente quindi si è sciolto poco e in alcuni punti la pasta si è indurita e seccata perchè il formaggio non è riuscito a inumidirla.
Comunque l'ho mangiata lo stesso, la prossima mi verrà sicuramente meglio.
L'ultimo giorno di vacanza a Genova presi di nuovo il treno per andare a salutare Recco e prendere ancora un pezzo di questa focaccia, sul treno conobbi un giovane che stava anche lui tornando a casa, si chiamava Livio e.... beh questa è un altra storia e ormai il tempo per raccontarvi la mia Genova è finito..sarà per un altra volta.
G come ...Grazie