"Rappresentava un momento importante del movimento gay quando ancora il movimento non esisteva".Giò Stajano è morta oggi a Lecce all’età di 79 anni. Era ricoverata da tempo in una casa di riposo.Icona trans della Dolce vita, prese parte al capolavoro felliniano (fu tagliata al montaggio per dissapori col regista ma le sue scene sono state reintegrate nell’edizione in dvd) e pare che ispirò la celebre scena del bagno di Anita Ekberg nella fontana di Trevi anticipandola dal vivo in quella di Piazza di Spagna. Attrice, giornalista e scrittrice, divenne la trans più famosa d’Italia dopo la pubblicazione, nel 1959, del libro autobiografico "Roma Capovolta", sequestrato perché contrario alla morale pubblica, come i successivi "Meglio l’uovo oggi" e "Roma erotica". Nata nella salentina Sannicola, all’anagrafe si chiamava Gioacchino Stajano Starace ed era il nipote di un gerarca fascista collaboratore di Mussolini.
Una delle sue ultime apparizioni pubbliche risale al 2009, quando presentò al Festival Glbt torinese "Da Sodoma a Hollywood" l’autobiografia "Pubblici scandali e private virtù" scritta insieme a Willy Vaira.
"Da anni non stava tanto bene e ultimamente non si curava molto - ci spiega Giovanni Minerba, direttore del Togay -. L’avevamo già aiutata tre anni fa portandola d’emergenza dal medico. Io avevo realizzato vent’anni fa con Ottavio Mai il documentario "Il fico del regime". Parte del film l’avevamo girato in casa sua e nella villa di famiglia e del nonno gerarca. Giò Stajano rappresentava un momento importante del movimento gay, quando ancora il movimento gay non esisteva: con il suo essere presente, senza nascondersi, col suo lavoro di giornalismo su "Men" ha aperto la realtà omosessuale a tanti gay.
Fonte: http://www.gay.it/channel/attualita/32185/Addio-Gio-Stajano-prima-trans-dichiarata-d-Italia.html