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Addio Google, arriva Istella, il nuovo motore di ricerca tutto italiano

Da Webnewsman @lenews1

Alcuni dei motori di ricerca a cui si affidano gli utentiAlcuni dei motori di ricerca a cui si affidano gli utenti

Tiscali ha lanciato il nuovo motore di ricerca tutto italiano: si chiama Istella e, come ha spiegato Renato Soru, presidente e amministratore delegato dell'azienda, si tratta di "un servizio alternativo e complementare", alla cui base ci sono “qualità e sapere condiviso”.

Non si tratta quindi di concorrenza a Google, come hanno pensato i maligni, ma di un nuovo ed innovativo sistema per mettere a disposizione di tutti “archivi e contenuti di inestimabile valore, nonché di per conoscere e condividere la cultura italiana”. Come sottolinea Soru, infatti, Google non è il primo motore di ricerca mondiale, ma in alcuni Paesi, come ad esempio in Russia e in Repubblica Ceca, si tratta di una delle alternative, ma non la prima.

"L'Italia la possiamo rappresentare noi e non solo gli algoritmi di Google" ha aggiunto, spiegando che l'ultima invenzione in casa Tiscali è stata studiata per “per fare business, fare tanti ricavi, per difendere il lavoro che abbiamo e per crearne altro".

Su Istella sono indicizzati oltre 3 milioni di domini, 3 miliardi di pagine e 180 terabytes di dati. Gli utenti, inoltre, potranno interagire direttamente in prima persona, contribuendo con i “propri archivi personali” come ha spiegato Soru, introducendo anche quella che sembra essere la vera novità: contrariamente a quanto avviene ad esempio per Google, non c'è alcuna profilazione degli utenti che digitano. Il che significa che tutti gli utenti, indipendentemente dalle violazioni precedenti o dal loro comportamento incorretto in precedenza, visualizzano gli stessi risultati, senza alcuna restrizione.

In aggiunta a questo, saranno anche presenti mappe e cartografie che permettono di effettuare un vero e proprio viaggio nel tempo, per scoprire come, nell'arco degli anni, si è evoluto il territorio italiano.

Il nuovo motore made in Italy è stato realizzato grazie a numerose fondazioni, aziende ed associazioni, tra cui: Nokia, l’Internet Memory Foundation, Dell e Here, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l'Istituto Centrale per gli Archivi del Ministero dei Beni Culturali (ICAR-SAN), l' Istituto Centrale per il Catalogo Unico del Ministero dei Beni Culturali (ICCU), l’Agenzia di Stampa LaPresse, l’Istituto Treccani, l'azienda Guida Monaci e la BLOM eCompagnia Generale Ripreseaeree e l'Università di Pisa.


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