La Lotteria Italia, da sempre legata allo spettacolo del sabato sera Rai, chiude quest’anno con un calo storico di vendite. Infatti, secondo i dati dei Monopoli, i biglietti venduti sono stati 9,6 milioni, ossia il 17% in meno rispetto allo scorso anno quando furono venduti 11,6 milioni tagliandi. Un incasso stimato (dall’agenzia specializzata Agicos) che si aggira intorno ai 50 milioni di euro, vale a dire oltre 8 milioni di euro in meno rispetto alla precedente edizione. Addirittura nel 2009, grazie al traino della trasmissione di Raffaella Carrà, i tagliandi venduti furono 18,5 milioni. In soli due anni, quindi, il crollo è addirittura di quasi il 50%.
Questa sera su Raiuno ci sarà infatti l’estrazione dei sette premi vincenti (primo premio di 5.000.000 €) durante il varietà I Migliori Anni condotto da Carlo Conti. Una serata che vedrà sfidarsi in uno scontro diretto gli anni ’60 e ’70 con la musica più amata e gli interpreti simbolo di questi due decenni. Come da tradizione, lo spettacolo si concluderà con il collegamento in diretta con la sede della Direzione Generale dei Monopoli di Stato dove verranno assegnate le vincite della Lotteria. Quest’anno i premi saranno abbinati ai sette “Noi che…” individuati tra quelli ricevuti nel corso delle 13 puntate di questa stagione e di quelle precedenti; tramite il televoto del pubblico a casa sarà stilata una classifica che determinerà anche l’ordine dei biglietti vincenti.
La critica televisiva Alessandra Comazzi, sulle pagine de La Stampa, racconta il tramonto della Lotteria Italia e dello spettacolo televisivo del sabato sera Rai a cui era abbinata: “Sono lontani i tempi in cui la finale della Lotteria Italia era, insieme al Festival di Sanremo, uno dei momenti più importanti della tv italiana. Il regno dell’intrattenimento. La gloria del Teatro delle Vittorie. Non c’erano tanti programmi, tante riffe per vincere così tanti soldi, tutte le sante settimane, tutti i santi giorni. Inoltre, quella della Lotteria era un’ideologia di varietà, che si sovrapponeva al sabato sera della prima rete, paludato, una messa cantata con Baudo, la Carrà, Ranieri o Frizzi. Da “Canzonissima” a “Fantastico”, da “Scomettiamo che” a “Carramba che sorpresa”, la notte del 6 gennaio rappresentava, per tradizione, un appuntamento quasi magico, come la Befana che lo evocava. Adesso la magia non c’è più, ma nemmeno ci sono quelle appendici noiose che appesantivano ogni spettacolo. Per un pubblico impaziente, abituato a scegliere tra centinaia di canali, abituato al ritmo, il meccanismo della Lotteria Italia risultava di insostenibile impaccio. Impaccio significa noia, cambio di canale. E, anche, minor desiderio di comprare biglietti. Quindi da qualche tempo non si fa un programma apposito, ci si aggancia a quel che c’è. E quest’anno Carlo Conti, con i “I migliori anni”, è anzi riuscito a contenere le perdite. […] “I migliori anni” non è più nemmeno andato in onda il sabato sera, bensì il venerdì. Il meccanismo dei ricordi ha portato ascolti non da evento, ma comunque buoni, con picchi da sette milioni di spettatori. Però non è riuscito ad arrestare il declino. Il fascino della Lotteria Italia se n’è andato, come lacrime nella pioggia”.L’incasso della Lotteria Italia è una goccia nel mare degli introiti che nel 2010 si sono avuti nel comparto lotterie e giochi. Infatti, soprattutto grazie ai Gratta e Vinci, la raccolta dello scorso anno del comparto è stata pari a 9,4 miliardi di euro, con una leggerissima flessione (-0,2%) rispetto al 2009. Gli italiani, ormai, preferiscono le lotterie istantanee come il Gratta e Vinci, il Superenalotto, il 10 e lotto, Win for life e Videopoker.