di Rosalba Colombo
Facciamo il punto e sgombriamo il campo da inutili, fuorvianti e raffazzonate affermazioni, chiarendo subito che il PD non ha mai detto di essere contrario al fatto che l’Accademia di Brera arrivi ad Arcore. Vediamo dettagliatamente come si sono svolti i fatti. Il 30 luglio arriva ai Consiglieri comunali una mail in cui viene allegata una lettera di intenti dell’Accademia di Brera ed una bozza di concessione d’uso del Comune di Arcore. Questi documenti esplicitano l’esistenza di un accordo tra le parti secondo il quale il Comune concede gratuitamente all’Accademia, per i succesivi 50 anni, le aree di proprietà pubblica conosciute come le Scuderie ed ex Olivetti. L’unico onere imposto a Brera è la ristrutturazione dell’ex Olivetti (in cui svolgeranno il grosso delle proprie attività). Sempre in questi documenti, infine, si cita l’esistenza di una precedente lettera di intenti datata 13 Aprile. L’unica cosa che il Comune potrà fare in questi luoghi (di sua proprietà) sarà quella di ospitare in una minima porzione un’associazione cittadina ed usufruire delle Scuderie per soli 30 giorni l’anno e solamente per attività da concordare anticipatamente nei termini e nelle modalità con Brera che, nel caso lo riterrà opportuno, darà il suo benestare. L’11 Agosto poi segue l’Avviso Pubblico per manifestazione di interesse, con scadenza 31 Agosto(!). Questo avviso ricalca perfettamente i termini e le condizioni esistenti nei documenti visti in precedenza se non che la durata della concessione passa da 50 a 30 anni. Si aggiunge inoltre che le manifestazioni di interesse che dovessero pervenire non comportano alcun obbligo o impegno per il Comune di Arcore che si riserva a suo insindacabile giudizio di non bandire la gara come anche di modificarla sospendendone e revocandone i termini e le condizioni riportate nell’avviso stesso. Riassumendo: il 13 Aprile i due enti stipulano un primo accordo, a fine Luglio questi accordi vengono perfezionati e l’11 Agosto il Comune pubblica un manifesto, ricalcato sugli accordi già raggiunti con Brera, in cui chiede pubblicamente ed ufficialmente ad eventuali altri soggetti di manifestare il proprio interesse a tali aree, concedendo però appena 20 giorni di tempo per farlo (a cavallo di ferragosto) e riservandosi la possibilità di cambiare le condizioni in corsa e a proprio piacimento. Il PD ha tentato in ogni modo di portare nelle sedi istituzionali un minimo di discussione per una scelta così impegnativa, che vincola l’Amministrazione a privarsi di due beni pubblici per un tempo così lungo. Abbiamo chiesto un Consiglio Comunale che ci è stato concesso con una mano ma scippato con l'altra in quanto è stato utilizzando una sorta di vizio di forma sul nostro Ordine del Giorno, in cui chiedevamo solamente una deroga di un mese alla scadenza della manifestazione di interesse, durante il quale si potesse pubblicamente discutere, osservare e approfondire: è stato concesso che solo i 3 Capigruppo potessero parlare per ben 5 minuti. Quello che avrei voluto dire, se me ne fosse stata data la possibilità, è che nessuno dubita del prestigio che l'Accademia di Brera porta con sé. Ma quale beneficio riceve la comunità tutta dalla concessione gratuita, ad uso esclusivo di Brera, di due luoghi Pubblici di grandissimo valore sentimentale e culturale, da sempre nel cuore dei cittadini arcoresi? Qual è la contropartita di questa dolorosa privazione? Nei documenti si legge che presso le Scuderie ci saranno aule didattiche, espositive e laboratori mentre presso la ex Olivetti ci saranno laboratori, archivio, gabinetto fotografico, direzione logistico-amministrativa, locale disinfestazione, locale per verniciatura, deposito opere restaurate, imballaggio. C’è qualcosa in tutto ciò che coinvolga la comunità arcorese nel suo insieme? Per i 30 giorni l’anno nei quali le Scuderie verrebbero concesse all’Amministrazione poi, ci sono tanti e tali vincoli che in sostanza rendono possibile l’utilizzo da parte del Comune al massimo un lunedì o un venerdì sera, ogni 15 giorni, sperando sempre che l’Accademia dia il suo assenso preventivo. Quello che chiedo è: dov'è il progetto culturale di Brera? Dopo aver restaurato l'Olivetti con un progetto ad hoc per un laboratorio artigianale di disinfestazione, imballaggio ecc..., quale utilizzo se ne potrà mai fare allo scadere dei 30 anni se non rinnovare a Brera stessa la concessione? Perché il Comune si riserva solo 30 giorni l’anno? Perché, per esempio, non si chiede a Brera di lasciare libero il pianterreno dell'Olivetti per ospitare le associazioni? Il beneficio pubblico si riduce al solo fatto che Brera ci ristruttura l'Olivetti? E cosa ce ne facciamo di questa ristrutturazione se poi Brera tiene per sé stessa gli edifici impedendone pressoché completamente l’utilizzo ad altri? Perché il tutto è stato fatto prima in silenzio e poi di corsa a ferragosto? I documenti parlano chiaro: tutto era stato già deciso anzitempo ed i passi formali successivi servivano solo per ratificare un accordo sancito anticipatamente. Il Sindaco poi, beffa delle beffe, nel suo intervento sui giornali dice che le Scuderie sono state usate pochissimo. E chi è il capo di quella fallimentare Amministrazione che non ha saputo e voluto utilizzarle, Topo Gigio? No, si chiama Marco Rocchini che con questa dichiarazione si squalifica definitivamente e sancisce il proprio definitivo fallimento. L'Olivetti crolla? E dove sono stati gli amministratori in questi 4 anni? Erano troppo indaffarati a stabilire quanti metri cubi concedere all’area Falck e quanti al progetto Arcore 4? Perchè evitare la discussione? Concludo ricordando che gli unici due luoghi in cui poteva svilupparsi un progetto culturale innovativo per la cittadinanza non ci saranno più. Si blatera tanto di cultura e di bellezza, ma senza avere a disposizione gli spazi necessari rimangono solo dei meri concetti astratti. Il Paese ha bisogno di sentire, vedere, toccare, partecipare. Il paese ha bisogno di essere coinvolto come soggetto che fa e trasforma. Si chiama senso di appartenenza e senso di identità. Ora invece il Cittadino sarà solo semplice spettatore e ospite. Per quanto possibile faremo la nostra parte provando ad inserire nella convenzione delle migliorie. Il prestigio Brera ce l'ha già, noi lo chiederemo per gli Arcoresi.Magazine Attualità
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