In ritardo, come
spesso mi accade, eccomi qui a dare il saluto ad un amico…
Provate a
immaginare: un bambino, di dieci anni circa, che obbliga suo padre ad
accompagnarlo al cinema perché "questo film lo deve vedere". Poi
immaginatelo in quella sala, al buio, con un sacco di gente che aspetta
trepidante. E quando finalmente la proiezione inizia, pensate a quel bambino
che osserva con occhi luccicosi una piccola creatura, da molti considerata non
proprio una bellezza ma per lui spettacolare e stupenda.
Ora prendete quel
bambino, molti anni dopo, e immaginatelo ancora in grado di commuoversi, di
amare quel piccolo alieno non solo per la tenerezza che emetteva. Che ancora
oggi esulta di fronte ad uno xenomorfo e si strugge guardando un gorilla
gigantesco salire su quel grattacielo.
Inutile ricordare
tutte le emozioni, basta sapere che sono lì, che non ce le ruberà nessuno e che
le conserveremo per il resto della nostra vita.
Bene, quel bambino
oggi piange.
Piange assieme a
quella creatura per la perdita di un grande uomo, una persona che ha avuto il
potere di farci sognare, di farci vivere in un modo che nessun'altro ha saputo
replicare.
Quel bambino oggi
spera che quell'uomo sia in un posto migliore, in compagnia di tutto il
fantastico che è riuscito a creare in questi lunghi anni.
Buon viaggio Carlo,
quel bambino non ti dimenticherà...

Carlo Rambaldi - 15-09-1925 - 10-08-2012





