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Adinolfi riporta il dibattito su bioetica a sinistra

Creato il 06 maggio 2014 da Libera E Forte @liberaeforte

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Voglio la mamma, il “libretto rosso”. Così lo ha definito, tra il serio e il faceto, il suo autore Mario Adinolfi, durante la presentazione avvenuta ieri alla Camera, nella Sala del Mappamondo, assieme al dirigente di Forza Italia Antonio Palmieri, l’esponente del Nuovo Centrodestra Eugenia Roccella e Stefano Pedica, ex parlamentare IDV, adesso in quota Partito democratico. Bioetica, sinistra, omofobia e Scalfarotto. Queste le parole chiave del dibattito moderato dalla giornalista di “Libero” Elisa Calessi.

Ma di rosso c’è solo la copertina.  Adinolfi, infatti, ha raccontato di ricevere “tutti i santi giorni mille commenti di insulti”. Mi scrivono – ha proseguito -  “sei come il Ku Klux Klan, sei un segregazionista, avresti fatto scendere Rosa Parks dall’ autobus. Ma Rosa Parks siamo noi”. Perché – ha sottolineato Adinolfi – “fare queste battaglie a sinistra significa essere additati. Sono convinto che Renzi la pensi come noi, ma non dice una parola per non essere additato”.

E non ha risparmiato, dunque, nemmemo il Presidente del Consiglio. “Caro Renzi, se non ne vuoi parlare tu perché i temi sono spinosi, imbarazzanti, la supplenza la faranno magistrati”.

La Bioetica inquieta la sinistra. I renziani omertosi per paura di essere addidati dalla componente più radicale del Pd. Con i magistrati sempre più costretti a “fare le veci” di una politica assente e timorosa.

Ma essere di sinistra “vuol dire stare dalla parte dei deboli”, anche quando difendere il diritto alla famiglia “normale”, e rifiutare categorie genitoriali asessuate, viene visto come posizione meramente conservatrice e potenzialmente omofoba. Per tacere di Scalfarotto.

Redazione Libera e Forte

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