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Adolescenti, e' sorpasso tra internet e tivu'

Creato il 19 dicembre 2010 da Afrodite
Per la prima volta Internet sorpassa la tv tra gli adolescenti nostrani. Lo afferma la Società Italiana di Pediatria, che di recente ha presentato i risultati di un'indagine condotta su 1.300 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 14 anni (http://www.sip.it/).
Gli intervistati che passano più di tre ore al giorno sul web superano quelli che trascorrono più di tre ore a guardare la tivù e a farla da padrone sono i video, You Tube in testa (77,5%), e le chat (69%). Alta anche la percentuale di coloro che utilizzano Internet per cercare informazioni (67,5%) o per stare nei social network come Facebook e Twitter (qui la media è del 64,7%, ma tra le femmine sale al 69,1%).
Di per sé la cosa non è necessariamente negativa perché, come ha commentato il presidente della Sip, Alberto Ugazio, "Internet è una straordinaria finestra sul mondo, con un enorme potenziale di arricchimento culturale e di crescita, soprattutto se rapportato a ciò che oggi propone la televisione".
Il problema è che, parallelamente all'aumento dell'uso del web, aumentano anche i rischi a esso connessi. Sempre dalla ricerca emerge infatti che il 16,7% non ha remore a dare il proprio numero di telefonino a uno sconosciuto incontrato in Rete, il 22,8% a dire quale scuola frequenta, l'11,2% a farsi vedere in cam.
Preoccupa anche la solitudine delle famiglie. Il premio della fiducia infatti lo vincono i genitori, di cui "ci si può sempre fidare" per l'88,4% degli intervistati. Ma tutte le altre figure adulte di riferimento seguono a grande distanza: 58,8% poliziotti e carabinbieri, 55% gli insegnanti e solo il 39,1% i religiosi. 
Che fare allora? La ricetta arriva sempre dal dottor Ugazio che sottolinea come alcuni valori fondamentali, quali il desiderio di conoscenza e la capacità di distinguere il bene dal male, vadano insegnati fin dalla primissima infanzia perché "quando si arriva a 12-14 anni è molto più difficile".
Aggiungerei che questo compito delicato non può però essere affidato solo ai genitori, ma deve diventare patrimonio di tutta la società adulta a partire da coloro che svolgono ruoli di maggiore responsabilità.

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