“Speranta Pentru Romania”, che tradotto in italiano vuol dire “speranza per la Romania”, e’ un’ organizzazione non profit composta da un gruppo di giovani volontari che offrono supporto caritatevole e sociale ai componenti piu’ vulnerabili della societa’ romena; anziani soli, orfani e famiglie non abbienti mettendo a disposizione i propri “talenti”; il proprio tempo, energie, idee, capacita’ e denaro. I pionieri di questa iniziativa erano quattro ragazzi desiderosi di offrire il loro aiuto ai dimenticati dalla societa’ che nel 2006 iniziarono con i pochi mezzi a disposizione ad operare in tal senso. Oggi la ong gestisce numerosi progetti di vario tipo e il numero di volontari cresce di anno in anno. “Membri permanenti” della ong sono: George. C. Constantin, Mugurel Florin P., Sofronea Olguta, Danila I. Nelu, Ovidiu B. Florin.
I progetti di volontariato sono autofinanziati dagli stessi volontari, i quali partecipano anche fattivamente alle attivita’;
- Rendere felice un anziano (cibo, legna per la stufa, riparazioni in casa)
- Costruire una casa per chi non se la puo’ permettere
- Aiutare persone con disabilita’, immobilizzate a letto o in sedia a rotelle
- Finanziare gli studi dei bambini delle famiglie non abbienti
- Aiutare i bambini di strada
- Dar da mangiare ai poveri
- Organizzare la “cucina” degli anziani e disabili
- Sensibilizzare la comunita’ e coinvolgere i giovani in queste attivita’
- Salvare vite offrendo assistenza medica ai piu’ disagiati
- Organizzare seminari e corsi educativi per chi non ha seguito il percorso scolastico
La Romania purtroppo risente ancora oggi di decenni di mala politica e corruzione che hanno causato un corollario di problemi piu’ o meno noti a noi europei occidentali, fra cui le situazioni di estrema poverta’ che abbiamo visto nel video. Problemi come il randagismo, il fenomeno dei bambini di strada, la poverta’ diffusa nelle campagne attanagliano ancora questa nazione che pur si sta rialzando e sta facendo progressi. Ci sono poi ottimi segnali come la buona gestione del giovane sindaco della cittadina di Baia Mare, Maramureş, ma la strada della ripresa economica e morale e’ ancora lunga e si attendono ancora importanti riforme a tutti i livelli.
Di recente un impulso forte ad attivarsi in tal senso per ricostruire la nazione, riavviare l’economia interna e soprattutto combattere il crimine organizzato e’ arrivato dalla Finlandia e dai Paesi Bassi, che hanno posto il veto sull’entrata della Romania (e della Bulgaria) nell’area Schengen. Una delle maggiori preoccupazioni europee attuali e’ infatti la necessita’ di mettere in sicurezza le frontiere dell’Europa ad est e la Romania e’ ben nota a Brusselles per fatti di corruzione che avvengono giornalmente presso le dogane romene, vedi “Border scandal exposes Romanian union corruption”.
Da Euronews: “Secondo il governo olandese, Sofia e Bucarest non sono in grado di controllare adeguatamente i loro confini, che diventerebbero le frontiere esterne dell’Unione europea. “Nonostante il buon lavoro che è stato fatto in questi ultimi anni dai questi due stati”, spiega Geerd Leer, minisitro olandese dell’immigrazione, “devo comunque dire che ci sono molte carenze, nella riforma della sistema giudiziario, carenze nella lotta alla corruzione e al crimine organizzato”. La baronessa Sarah Ludford, del partito British Liberal Democrat MEP, si e’ espressa allo stesso modo:“the problem is that member states have belatedly realized that they should have had measures against corruption and fighting organized crime as part of the criteria for that accession, but it’s too late to move the goalpost, The EU has to strengthen its external borders, it has to get much better at dealing with refugees and migrants, and it also needs to move tackling corruption and organized mafia crime. To be honest, the EU is failing collectively as much as there are weaknesses in individual member states.”
E’ certo purtroppo che fin quando il governo romeno non risolvera’ questi problemi, i suoi cittadini per primi continueranno a pagarne le conseguenze.
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