di Claudia Boddi
300mila secondo le autorità, 1,4 milioni secondo gli organizzatori, i partecipanti alla manifestazione di protesta contro la legge che, se approvata, legalizzerà matrimoni e adozioni gay in Francia, che si è svolta domenica 24 marzo 2013 a Parigi.
Il presidente François Hollande è uno dei più strenui sostenitori della legge, che è stata approvata il mese scorso con larga maggioranza alla Camera e che sarà presentata ad aprile al Senato. Abbiamo avuto modo di trattare l’argomento in chiave italiana, qualche mese fa, su questo blog (qui), mossi dallo scalpore prodotto in casa nostra da una sentenza della Cassazione che affidava un minore alla madre convivente con una donna. In quell’occasione, il Vaticano aveva espresso il suo disaccordo con il tribunale, denunciando la scelta come “pericolosa per l’equilibrato sviluppo del bambino”.
La manifestazione a Parigi – tempi.it
Anche i nostri vicini d’oltralpe appaiono divisi sulla questione: fino a poco tempo fa, infatti, l’opinione pubblica francese sembrava schierarsi completamente a favore dei matrimoni omosessuali – meno rispetto alle adozioni – ma di recente il trend è cambiato. L’inversione di rotta del parere popolare, legata alle campagne degli oppositori, sta pesando anche sul consenso intorno al governo di Hollande. Tant’è che il corteo di domenica, partito con l’intento di manifestare contro il disegno di legge introdotto in Parlamento, ha finito con il proclamare slogan espliciti contro l’esecutivo e le sue ultime scelte relative alla crisi economica e alla disoccupazione: “Vogliamo lavoro, non matrimoni gay”, oltre ai cori che inneggiavano alle dimissioni di Hollande.
Alcuni tafferugli si sono registrati tra alcuni gruppi di manifestanti, che tentavano di accedere agli Champs Elysées e al palazzo presidenziale, e le forze dell’ordine che hanno cercato di fermarli con gas lacrimogeni. Manuel Valls – ministro degli Interni – ha affermato che decine di esponenti di estrema destra sono stati arrestati. Lo scorso gennaio si era tenuta sempre a Parigi un’altra manifestazione, pacifica e largamente partecipata, con lo stesso intento: convincere il Senato a non far approvare la legge che consente alle coppie omossessuali francesi di sposarsi e di diventare genitori.
Posizioni etiche, culturali e ideologiche continuano a mantenere vivo un dibattito che non sembra affievolirsi, a noi aspettare le evoluzioni ed aprire riflessioni.
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