A seguito delle numerose polemiche, il preside della scuola di Adro, Gianluigi Cadei, ha annunciato che i simboli del sole delle Alpi, che tappezzavano la scuola, saranno rimossi. Lo ha annunciato durante una riunione del consiglio d’istituto e l’azione di ripulitura dovrebbe iniziare a giorni, nel frattempo i banchi verranno coperti da adesivi, gli zerbini arrotolati e portati via. Per gli altri, si vedrà, caso per caso.
L’incontro è stato, per molti aspetti, rivoluzionario.
Oltre alla decisione sui simboli, i presenti hanno scelto un cambiamento di nome della scuola. Il polo non sarà più intitolato all’ideologo della Lega, Gianfranco Miglio, come aveva voluto il sindaco dalla cravatta verde Oscar Lancini ma ai patrioti del Risorgimento, Enrico ed Emilio Dandolo. Decisioni importanti, prese dopo discussioni, e continui scambi di responsabilità.
Ovviamente il “trascinatore” di questo grande atto di deterioramento del concetto di democrazia tenta un ultimo colpo di coda: “Non mi e’ ancora stato comunicato nulla. Ho appreso tutto dai giornali. Ma se i simboli vengono rimossi dalla scuola, parte prima la denuncia e poi procedo al ripristino immediato”. Questa la risposta del sindaco di Adro, che ha inoltre aggiunto: “la volonta’ dell’ amministrazione comunale deve essere rispettata”.
Era proprio arrivata l’ora
di un’azione forte, da parte di una della forme istituzionali coinvolte in questa faccenda, perché uno degli elementi che hanno caratterizzato e agevolato la conquista del potere da parte dei regimi totalitari nella storia è stato il ricorso sistematico alla propaganda come strumento di “costruzione del consenso”. L’uso di simboli di natura politica (anche se velati da riferimenti storici di appartenenza territoriale) negano sostanzialmente ogni libertà di espressione e di informazione, avvalorano l’uso manipolatorio e strumentale dell’opinione di pochi e non riflettono il senso stretto del concetto di diritti di cittadinanza intesi come l’insieme dei diritti civili, politici, sociali ed etici che sono alla base della democrazia moderna. Al concetto di democrazia vengono subito associati quelli di libertà, uguaglianza e fraternità, principi posti alla base del nostro attuale sistema politico. Per i democratici, ovvero i fautori della democrazia, per essere libera, una nazione deve essere anche democratica.
Alla luce di queste osservazioni risulta curioso che il sindaco che avrebbe il
compito di trait d’union e cuscinetto tra le varie esigenze dei suoi concittadini, che dovrebbe essere un indiscusso esempio di rispetto delle norme di carattere etico e morale e che ricopre il ruolo delicato e fondamentale nel complesso ed articolato sistema della convivenza pubblica, reagisca con tanta caparbietà e presunzione. Tale reattività fa sospettare che nasconda una personalità fragile, che senta il bisogno di imporre la propria autorità e le proprie “qualità” agli altri non tanto per mostrarsi superiore rispetto al prossimo ma per una sorta di autoconvincimento verso sè stesso.
Se così fosse basterebbe l’acquisto di un libro di psicologia per trovare tutti i dettagli di questo concetto di base!
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