Lo spunto è una citazione di Richard Carrier, tratta dal capitolo «Why the Resurrection is Unbelievable» («Perché la resurrezione non è credibile») del libro The Christian Delusion:
Cinquant'anni dopo la fine delle Guerre persiane nel 479 a.C., Erodoto di Alicarnasso chiese a numerosi testimoni oculari e ai loro figli informazioni sulle cose che accaddero in quegli anni, e scrisse un libro a riguardo. Sebbene mostri spesso una mente critica e scettica, talvolta dichiarando il nome delle sue fonti e persino mettendone in dubbio l'affidabilità di fronte a racconti sospetti o in conflitto tra loro, cionondimeno riporta senza ombra di dubbio che il tempio di Delfi si difese magicamente con armi animate, fulmini e pareti rocciose che collassavano; che al sacro albero di ulivo di Atene, sebbene bruciato dai Persiani, crebbe un nuovo ramo lungo un braccio in un solo giorno; che una miracolosa marea spazzò via un intero contingente persiano dopo che questo aveva dissacrato un'immagine di Poseidone; che un cavallo partorì un coniglio; e che un'intera città fu testimone della risurrezione di massa di pesce cucinato!
Carrier continua:
Credete che queste cose accadano? Perché no? ... Per esempio, direte che queste cose non accadono veramente perché nulla di simile accade oggi, e certamente mai in vostra presenza. Il pesce cucinato non risorge. I conigli non spuntano dai cavalli. I templi non si difendono con fenomeni atmosferici miracolosi o armi volanti... Queste cose le sapete per vostra esperienza personale, come pure per quella di innumerevoli altre persone, specie dopo secoli di ricerca scientifica. Ma sapete anche che la gente mente... Esse esagerano, raccontano storie incredibili, creano miti e leggende edificanti, e si sbagliano in molti modi... come sappiamo bene, le storie false sono comuni. Ma i miracoli, chiaramente, no.
Allora cos'è più probabile? Che miracoli come questi accadano davvero, mentre voi e tutti coloro di cui vi fidate, incluso ogni scienziato o indagatore negli ultimi secoli, casualmente li hanno persi tutti? O che queste sono solo storie incredibili? Credo che la risposta sia la seconda. E sospetto che siate d'accordo con me.
Si tratta di una norma che seguiamo tutti. I vostri dubbi diventano ancora più forti quando non potete interrogare i testimoni; quando non sapete neppure chi sono; quando non avete la loro testimonianza diretta ma quella di qualcun altro; quando esiste uno scopo nella narrazione, qualcosa che il narratore sta cercando di farvi credere; quando i testimoni o gli autori sono un po' strani o eccessivamente zelanti. E così via. Tutti la pensiamo così, e a ragione.
Per queste ragioni, e per altre, consideriamo correttamente [i miracoli descritti da Erodoto] come storie divertenti che non sono vere.
Credo che Carrier abbia ragione su questo punto: di fronte a storie fantastiche e lontane dalle nostre esperienze siamo molto diffidenti, e quando non sappiamo da dove vengono o quanto possiamo fidarci dei testimoni, siamo ancor più diffidenti. Del resto è per questo motivo che pochi credono davvero che Elvis Priesley sia ancora vivo, o che esista il mostro di Loch Ness, o che la gente venga rapita dagli UFO, malgrado tante persone affermino la verità di questi fatti.
La gran parte delle persone vive utilizzando standard molto elevati di scetticismo e di dubbio di fronte ad affermazioni estremamente fuori dal comune. Eppure tantissime persone sospendono la loro incredulità di fronte alle affermazioni della religione.
Luke, ad esempio, paragona i racconti di Erodoto ad un brano evangelico in particolare:
E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito. Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si schiantarono, le tombe s'aprirono e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono; e, usciti dai sepolcri, dopo la risurrezione di lui, entrarono nella città santa e apparvero a molti. (Vangelo secondo Matteo, 27:50-53, edizione CEI)Secondo l'evangelista, alla morte di Gesù vi fu un terremoto e «molti corpi dei santi» risuscitarono e, entrati in città, «apparvero a molti». Eppure nessuno, oltre all'evangelista, sembra essersi reso conto di questi eventi notevoli, sia naturali (il terremoto) che sovrannaturali (la risurrezione dei morti e le loro apparizioni). Non sappiamo chi sia realmente l'autore di questo brano, ma sappiamo che non era un testimone diretto dei fatti e che ha la tendenza a inserire racconti poco verosimili, spesso per perseguire un proprio scopo, quello di convincerci della verità di certe sue idee.
Ma tante persone, altrimenti molto scettiche verso affermazioni come quelle di Erodoto, gli credono. Perché?
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