Magazine Informazione regionale

Affordable Art Fair, la Fiera dell’arte contemporanea di Milano, è un’altra occasione mancata da Jane Alquati e dal suo corposo staff di collaboratori, mentre i commercianti del centro non fanno nulla per cambiare un sistema agonizzante (di Claudia Cre...

Creato il 24 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Le idee originali possano dar vita a progetti culturali innovativi con un occhio di riguardo all’economia di mercato.
Sulla stampa locale ho seguito le lamentele dei commercianti del centro, le stesse di sempre, i quali non fanno nulla per cambiare un sistema distributivo obsoleto ed agonizzante se non promuovere, ogni anno, inutili ed inefficaci azioni natalizie di ” luci, premi e cotillons”…. organizzati da sedicenti esperti di marketing e comunicazione.
L’articolo parla chiaro esiste un commercio nuovo ed alternativo, per sostenere l’arte dei nostri giovani artisti che non hanno un mercato e nemmeno la possibilità di un guadagno per potersi pagare le spese dei materiali. Noti complessi di arredamento monomarca vendono migliaia di copie di fotografie, quadri, litografie anonime uguali per tutti, tanto da riconoscerle in ogni casa ed in ogni locale pubblico, a prezzi contenuti certo, ma senza il valore aggiunto e le peculiarità di un opera d’arte di un artista in carne ed ossa dal quale puoi avere tutte le informazioni che vuoi sul pezzo acquistato.
Perchè comprare l’etnico quando si può avere qualcosa della tua terra sostenendo inoltre la cultura locale?
Come al solito, Cremona sceglie le gallerie dei grandi artisti, solo per i pochi che se lo possono permettere, i progetti senza finalità di profitto e di carriera per artisti che mai spiccheranno il volo se tenuti al guinzaglio, le mostre fredde ed impersonali, i musei appendiquadro continuando a ricalcare i format del passato che giovano solo ai politici rampanti in cerca di partito.
Certo il GAI, di cui l’assessorato alle politiche giovanili di Cremona è partner, sostiene idee interessanti ma Affordable Art Fair come Global Art Programme è un’altra occasione mancata da Jane Alquati e dal suo corposo staff di collaboratori.
Quaderni corsari ogni giorno pubblica le testimonianze di realtà che hanno puntato con successo e senza impegnare budget impossibili, su un modo di fare arte nuovo, libero ed attento ai bisogni del mercato internazionale. Ricordo gli articoli su Parigi La Chapelle, Beijing 789, Cluj la fabbrica dei pennelli, Berlino Rosenthaler Platz, Milano AAF e molti altri che verranno pubblicati per richiamare l’ attenzione delle Istituzioni locali a rompere con gli schemi tradizionali a favore di un concetto meno astratto e più pratico del mondo dell’arte.
Dunque, lanciamo un appello ai commercianti lungimiranti ed una proposta a tutte quelle vivaci associazioni culturali che sostengono molti artisti abbandonati a se stessi perchè si uniscano in un affordable project intelligente, abbandonando premi e cotillons per sempre.
Assessore Alquati l’idea è anche per lei.

Claudia Cremonesi

articolo correlato: http://cremonademocratica.org/2012/10/24/negozi-in-crisi-e-scelte-alternative-larte-contemporanea-low-cost-piace-e-conquista-terreno/


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :