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Afghanistan

Creato il 30 giugno 2012 da Gaia

Di solito non scrivo nulla sulle guerre in corso e quasi nulla di politica estera: non posso parlare di cose di cui non ho né esperienza diretta, né il tempo, molto più abbondante di quanto la gente vorrebbe credere, per documentarmi in maniera seria ed approfondita, visto che si tratta sempre di situazioni complesse su cui veniamo informati in maniera superficiale.
Detto ciò, l’altro ieri ho visto delle foto scattate da soldati americani, poi in gran parte processati e condannati, di violenze sadiche su civili afghani. Le foto le hanno fatte loro stessi, che evidentemente ne vanno fieri. Raccoglievano anche pezzi di corpi come trofei. Non commento le immagini, si commentano da sè, e i testi che le accompagnano dicono comunque molto. Mi stupisco che non abbiano creato lo stesso scalpore di Abu Ghraib. Sono qui, se non le avete già viste e se vi interessa, e non sono adatte ai deboli di stomaco.
Ho anche trovato il rapporto di un colonnello americano che, sulla base della propria esperienza personale sul campo e delle informazioni raccolte, ha accusato i vertici militari di aver mentito sistematicamente alla popolazione americana per far credere che la guerra stesse andando bene, quando in realtà chiunque la stesse combattendo sapeva che era un disastro. Qui l’articolo del New York Times (notare la sobrietà e precisione, così diversa dagli articoli della nostra stampa), qui il rapporto del colonnello (è una bozza, qualche frase manca).
Tutto questo mi sembra molto importante, anche perché in Afghanistan ci siamo anche noi, anche se ormai si prevede il ritiro entro il 2014.
Infine, e non c’entra molto, vorrei dire che lo scontro calcistico Italia – Germania è servito da scusa per tirare fuori rancori e tensioni che con lo sport non avevano a che fare. Non faccio i nomi di due grossi quotidiani italiani e delle loro prime pagine ripugnanti, o di altre frecciate fuori luogo. Persino ieri, a una festa, ho sentito fare delle battute contro i tedeschi piuttosto inquietanti. È un momento difficile, ma ne siamo tutti responsabili. Angela Merkel non è Hitler. Stiamo calmi.


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