Aforisma sulla Luce Interiore
Venere rimane retrograda in Scorpione dal 9 ottobre all’8 novembre 2010. Riporto un’analisi della situazione astrologica di questo periodo elaborata dall’astrologa Alessandra Lanzoni che è molto in sintonia con il seguente aforisma.
“Le persone sono come le vetrate. Scintillano e brillano quando c’è il sole, ma quando cala l’oscurità rivelano la loro bellezza solo se c’è una luce dentro.” Elisabeth Kübler Ross
Venere retrograda in Scorpione
e la fase depressiva dell’elaborazione del lutto
di Alessandra Lanzoni
Che lo si voglia accettare o meno, siamo in piena elaborazione di un lutto, e precisamente nella fase della depressione. Siamo tristi, mesti, pensierosi, ciò che prima ci divertiva ora non ci rallegra più. Siamo preoccupati, sofferenti, attanagliati da un ansia grigia, che ci tiene svegli la notte, che non ci fa più sorridere. Abbiamo paura, paura del futuro.
Nelle varie fasi dell’elaborazione di un lutto, la depressione viene dopo la contrattazione e prima dell’accettazione. Entro certi limiti, questa può essere una buona notizia, che nulla toglie però alla difficoltà che stiamo sperimentando nel pervenire serenamente all’accettazione della fine, non del mondo, ma di un mondo, di un modo di vivere la nostra vita su questo pianeta. La perdita delle sicurezze e dei punti di riferimento a cui ci eravamo abituati è comunque destabilizzante, ci fa sentire incerti, insicuri.
Ci sembra di aver aperto solo ora, all’improvviso, gli occhi di fronte alla realtà di una società gravemente ammalata, agonizzante, senza sapere che fare per risanarla, scettici persino riguardo alla possibilità che possa esistere una cura.
Fino a quando è stata attiva l’opposizione di Saturno in Leone a Nettuno in Acquario, cioè più o meno fino a metà 2007, ci siamo illusi che le cose sarebbero potute andare avanti così per sempre – che il benessere basato sull’accumulazione di beni materiali sarebbe aumentato sempre più, che le risorse del pianeta avrebbero continuato a sostenere il ritmo di crescita economica a cui ci eravamo abituati, che era naturale che ci fosse un Terzo Mondo da sfruttare per soddisfare i nostri bisogni, che l’ambiente avrebbe magicamente digerito e trasformato in fertile humus tutti i nostri rifiuti, liquami e tossine.
Con l’ingresso di Saturno in Vergine abbiamo cominciato a renderci conto che forse le cose non stavano proprio in questi termini. Dalla Vergine Saturno ci ha messo di fronte alla realtà nuda e cruda, facendocela percepire nella nostra vita di tutti i giorni, che diventava sempre più povera di valori “probiotici”. I sintomi della malattia cominciavano a farsi sempre più acuti e debilitanti, ma nonostante l’evidenza, abbiamo cercato di negare a noi stessi che la situazione fosse tanto grave. In questa fase del rifiuto abbiamo cominciato a pensare che forse quello che ci dicevano da tempo esperti e scienziati non fosse vero, rifiutandoci anche solo di mettere in discussione il nostro modello di vita e di interazione col pianeta in cui viviamo.
Ma nei due anni e mezzo di transito in Vergine, Saturno, con la sua falce, ha reciso inesorabilmente le nostre illusioni. Ci siamo resi conto che continuare a negare la realtà era dannoso, oltre che inutile, e così siamo passati alla fase della rabbia, che è coincisa con il lungo transito di Marte in Leone dalla seconda metà di ottobre del 2009 all’inizio di giugno del 2010. In questo periodo abbiamo cominciato a liberare le emozioni di rabbia e paura, proiettandole verso noi stessi o verso l’esterno – in genere in entrambe le direzioni. Ci siamo chiesti perché questo stesse accadendo proprio alla nostra generazione, cercando di individuare i responsabili di questo sfacelo, e a volte chiedendoci anche in quale misura avevamo contribuito noi al degrado. Abbiamo cominciato a sentirci impotenti di fronte all’entità dei problemi, piccoli e insignificanti di fronte alle forze in gioco. E questo atteggiamento non ha fatto altro che accrescere la rabbia e la paura.
Quando a giugno Marte è finalmente uscito dal Leone, mentre Urano e Giove stavano per entrare in Ariete, siamo passati alla fase del patteggiamento. Abbiamo cominciato a pensare che se avessimo fatto le cose giuste, tutto sarebbe potuto tornare come prima, oppure che se avessimo cominciato a comportarci bene, saremmo stati magicamente graziati dal dover prendere atto che qualcosa era irreversibilmente cambiato. Anche questo è stato un modo per illudersi, sapendo di illudersi, perché i fatti urlavano la verità – vedi gli incendi in Russia, le alluvioni apocalittiche in Pakistan, India e Cina, la marea nera nel Golfo del Messico, tanto per fare gli esempi più eclatanti.
Così, quando siamo tornati a casa dalle vacanze a settembre, con l’ingresso di Venere e Marte in Scorpione, abbiamo cominciato a renderci conto che le nostre strategie di occultamento della verità non funzionavano, e soprattutto che non avevamo la benché minima idea di come correre ai ripari né di cosa ci riservasse il futuro. E qui è iniziata la fase della depressione, che quando Venere a inizio ottobre è diventata retrograda si è fatta sempre più plumbea.
Ora con il Sole, Mercurio, Venere e Marte in Scorpione siamo nel pieno della presa di coscienza della perdita. Non possiamo più negare che il nostro mondo sia malato e alla rabbia sta subentrando un senso di sconfitta.
Con la ripresa del moto diretto di Venere il 18 novembre avrà finalmente inizio la fase dell’accettazione, che si protrarrà fino all’8 gennaio 2011, quando Venere uscirà dallo Scorpione per entrare in Sagittario, stimolando da questo segno di fuoco una visione più ampia e articolata delle cose, quasi una visione dall’alto, più distaccata, che ci consentirà in primavera di partire da basi nuove di zecca. A metà marzo, infatti, Marte, Giove e Urano entreranno in Ariete, il segno preposto all’azione e reazione, mentre dalla Bilancia Saturno sottolineerà la necessità impellente di nuove misure, azioni e leggi a favore della giustizia sociale e ambientale.
Nel frattempo Urano e Giove stanno transitando sugli ultimi gradi dei Pesci, continuando a stimolarci a pensare pensieri diversi. Molti di noi lo stanno già facendo da tempo. Questo non significa che le intuizioni uraniane di un nuovo mondo ci rendano immuni dalla tristezza della fase depressiva. Tuttavia, sentirsi all’interno di una corrente di rinnovamento è comunque rigenerante, non ci fa sentire soli, e riesce a dare un senso e una direzione al dolore per la perdita subita.
Alessandra Lanzoni