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In occasione dei 50 anni del più famoso agente segreto del mondo, In Central Perk ha deciso di buttarsi a capofitto in questo mondo di spie e doppi giochi! Siamo al numero 8.
E' giunto il momento del cambio.
Al grande e indimenticabile Sean Connery succede l'altrettanto fascinoso Roger Moore che riesce con eleganza e charme a vestire i panni di James Bond senza quel trauma inatteso che aveva colpito i fan alla vista di George -.
Il merito va anche ad una storia intricata e intrigante in cui il nostro deve riuscire a scoprire chi e perchè ha ucciso 3 agenti inglesi. Gli indizi riconducono dapprima a New York, poi nella selvaggia isola di San Monique.
Pare infatti che dietro ai machiavellici omicidi ci sia Mr. Kananga, ossessionato da riti esoterici e vodoo che si avvale della vergine -ancora per poco- Solitaire per predire i suoi piani. Il suo scopo, attraverso il suo alter ego Mister Big è quello di distribuire eroina pura gratis in modo da creare un numero sempre maggiore di drogati e mandare in bancarotta i suoi nemici. Per la coltivazione, l'intera isola viene fatta credere infestata da spiriti.
Come sempre Bond riuscirà a metterci lo zampino riuscendo a salvarsi dalle situazioni più estreme, pPare infatti che i suoi amici preferiscano la vendetta fredda, lasciando così il tempo e la fortuna a Bond di salvarsi perfino da dei famelici alligatori.
A colpire nel film è sicuramente la lunghezza e le diverse ambientazioni che si susseguono tra l'isola, New York e New Orleans (memorabile la scena del finto funerale), mentre l'azione si fa intelligente con trucchi e maschere anche se a volte si protrae per troppo tempo (vedi l'infinito e ricco di ironia inseguimento in motoscafo). L'ironia è poi presente spesso e volentieri, ad alleggerire il tenore del film, come nel famoso mazzo di carte che spinge Solitaire tra le braccia di 007.
Ma chi è Solitaire? La Bond girl di turno ha le fattezze della bella Jane Seymour, che altro non è che La signora del west della popolare serie televisiva. Come ragazza se la cava, anche se il suo ruolo è meno di azione rispetto alle sue precedenti colleghe.
La vera chicca sono, come sempre, i titoli di testa. A firma della canzone che dà il titolo alla pellicola Live and let die è infatti Sir Paul McCarthy accompagnato d'allora moglie Linda.
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