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Agenzia del territorio: gli immobili in Italia 2010

Da Butred77

L’agenzia del Territorio, ha pubblicato la seconda edizione de “Gli immobili in Italia”, con lo scopo di fornire “una mappa del patrimonio immobiliare italiano, capace di identificare, sul piano statistico, la distribuzione delle unità abitative in base alle categorie catastali ed alle dichiarazioni fiscali”.

Il patrimonio immobiliare, in termini di numero di unità, è per l’87% di proprietà di “persone fisiche” e, per il restante 13%, di proprietà di enti, società, ecc.

Il 36% degli immobili posseduti da persone fisiche sono abitazioni principali ed il 23% sono pertinenze di abitazioni principali; sono circa il 10% gli immobili locati e altrettanto gli immobili a disposizione; il 14,6% sono dichiarati per altri utilizzi. In quest’ultima voce residua rientrano: casi di trascurabile entità come l’utilizzo promiscuo dell’abitazione principale ed immobili di società semplici o di società equiparate che producono redditi da fabbricati; il caso residuo utilizzato nella dichiarazione dei redditi delle persone fisiche qualora “l’immobile non rientra in nessuno dei casi precedenti”.

Per quanto riguarda le unità residenziali, sempre di proprietà delle persone fisiche e non destinate ad abitazione principale (circa 9,6 milioni), il 44% (circa 4,2 milioni) sono le abitazioni tenute a disposizione, il 28,5% (circa 2,7 milioni) sono quelle locate ed il 27,4% (circa 2,6 milioni) sono destinate ad altri utilizzi. Risulta dunque evidente la modesta entità relativa delle abitazioni date in locazione. Per negozi e uffici il mercato delle locazioni ha invece un certo rilievo economico: sono risultati affittati, infatti, il 58% dei negozi ed il 53,5% degli uffici, con riferimento al totale delle unità per cui è stato possibile ricostruire l’utilizzo.

Si sono determinati poi,  alcuni parametri territoriali circa l’uso delle abitazioni. Un primo indicatore è quello che pone in relazione il numero di abitazioni presenti in un territorio con il numero di famiglie residenti. Il rapporto tra numero di abitazioni ogni cento famiglie, a livello nazionale, è risultato pari a 132, con riferimento a tutte le abitazioni, e 74 con riferimento alle sole abitazioni principali.

Relativamente alle aree territoriali, il rapporto risulta più elevato al Sud, sia con riferimento a tutte le abitazioni (142 abitazioni per 100 famiglie) sia con riferimento alle sole abitazioni principali (75 abitazioni per 100 famiglie). Si può osservare tuttavia che la distanza dalla media nazionale è assai più contenuta per le abitazioni principali che per il complesso delle abitazioni.

Ciò significa che al Sud sono molte di più le unità residenziali utilizzate per scopi diversi Il complesso delle abitazioni risulta avere un valore di mercato pari a circa 5.931 miliardi di euro. Le pertinenze hanno un valore di circa 313 miliardi di euro. Si può dunque stimare che la ricchezza del settore residenziale ammonti a circa 6.244 miliardi di euro. Questa stima, con riferimento alle sole persone fisiche, ammonta a 5.623 miliardi di euro.

Il valore del patrimonio residenziale è pari a 4 volte il PIL nazionale. Una misura significativa che mostra come il ciclo immobiliare dell’ultimo decennio abbia fatto salire i valori patrimoniali degli immobili e dunque anche delle abitazioni in misura particolarmente elevata rispetto al flusso annuale del reddito nazionale.dall’abitazione principale.

E’ stato infine messo a confronto  il valore patrimoniale medio regionale, che caratterizza le abitazioni e i redditi netti medi regionali delle famiglie (fonte ISTAT). Si ottiene la stima del numero di annualità di reddito familiare che si deve impegnare per l’acquisto di un’abitazione media nelle diverse regioni. Il numero di annualità anzidetto risulta piuttosto diversificato a livello regionale. Si va dalle 9,6 annualità della Liguria e dalle 9,2 annualità del Lazio, alle 3,4 annualità del Molise, 3,5 della Calabria e 3,6 della Basilicata. Ciò implica che il differenziale territoriale dei valori patrimoniali è assai più pronunciato di quello dei redditi.

Per il testo completo del rapporto: www.agenziadelterritorio.it


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