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Agile-Eutelia: è arrivata la TBS IT

Creato il 13 marzo 2012 da Cassintegrati @cassintegrati

Sono partite ad inizio marzo le assunzioni (poche) dei lavoratori Agile in TBS IT

Agile-Eutelia: è arrivata la TBS IT
Dopo l’accordo del 24 gennaio scorso, ratificato nelle assemblee dalla maggioranza dei lavoratori, il 7 febbraio si è perfezionato l’atto di cessione di circa 220 lavoratori (su 1350…) da Agile in amministrazione straordinaria alla triestina TBS IT.

L’impressione è che dietro all’acquisizione questa volta ci sia un progetto industriale, anche se i lavoratori ancora non hanno visto un piano industriale vero e proprio, ma la nuova azienda appare anche molto cauta e non si è presa grandi rischi d’impresa, tanto che ha assunto a tempo determinato i lavoratori impegnati su commesse in scadenza nell’anno. Se TBS non gli rinnoverà il contratto, torneranno nella cassa integrazione Agile. Mentre i lavoratori assunti a tempo indeterminato sono definitivamente fuori dal bacino Agile ed inizia per loro una nuova avventura tra i timori della solidità del progetto che sta dietro all’acquisizione e la preoccupazione per la riduzione delle retribuzioni.

Tutte le assunzioni difatti sono ex novo, nella nuova azienda non trovano applicazione gli accordi aziendali già in vigore in Agile né le condizioni economiche. Così tutte le retribuzioni sono state ridotte del 20% (riduzioni minori solo per gli stipendi più bassi) per adeguare il costo del lavoro al mercato, dice TBS. Ormai va così, il lavoro si svende.

Però, se i lavoratori passati in TBS IT penseranno alla situazione dei loro più di 1000 colleghi rimasti in cassa integrazione a 8-900 euro al mese e con scarse prospettive di lavoro futuro, la pillola forse sarà più facile da mandare giù. Anche se l’amarezza è comprensibile.

Ma che ne sarà dei più di 1000 rimasti fuori da TBS? Circa 300 potrebbero rientrare fra gli “esodati” (una delle più orrende parole coniate dalla politica negli ultimi anni) e andare in pensione. Si tratta di quei lavoratori in cassa o mobilità che hanno visto sparire il traguardo della pensione alla fine degli ammortizzatori sociali per colpa della nuova riforma Monti. Questi lavoratori rischiano di rimanere lunghi periodi senza reddito (cassa/mobilità finita pensione non ancora raggiunta). La situazione non riguarda solo i lavoratori Agile, ma circa 80.000 lavoratori in tutta Italia, la Ministra Fornero, ha sfilato la questione dal decreto milleproroghe dicendo che andrà affrontata “in un altro provvedimento e con un altro strumento”, pensava di sicuro alla riforma del lavoro, quella opzione potrebbe essere merce di scambio per ottenere approvazioni su altre questioni.

Tutti gli altri lavoratori Agile, troppo giovani per la pensione, rimangono in cassa integrazione, anche se in realtà in questo momento si trovano in un “limbo”. Difatti il 7 marzo scorso è scaduto il decreto di cassa e i ministeri dello sviluppo economico e del lavoro non si sono messi d’accordo su come procedere al rinnovo e si sono palleggiati le responsabilità sulla pelle dei lavoratori.  Vi è perciò il rischio di “buchi” nel pagamento dell’indennità di cassa. Oggi, martedì 13, finalmente il MiSE, pressato dalla Fiom, ha convocato le parti per definire la proroga. Se si accordano, bisognerà comunque aspettare i tempi tecnici, meglio dire biblici, prima che l’Inps riprenda a pagare. Insomma si creeranno di nuovo situazioni di massima criticità per molte famiglie.

Intanto nei prossimi mesi i commissari dovranno procedere alla vendita degli ultimi beni di Agile (gli immobili non sono stati ceduti a TBS) e passare dall’amministrazione straordinaria alla liquidazione. Gli accordi di gennaio prevedono ammortizzatori sociali fino alla fine del piano industriale TBS, cioè fino a fine 2014, ma la cassa integrazione è solo una rete di protezione, perché in Agile le persone vogliono tornare a lavorare e non essere mantenute dallo Stato per stare a casa.

Su questo fronte si collocano i programmi di ricollocamento che il governo ha delegato alle Regioni con il supporto economico del fondo europeo denominato FEG. Nessuno si illude che il progetto FEG porterà lavoro a tutti, perché il lavoro non c’è, le aziende non assumono se non a tempo determinato, l’economia stagna e le lavoratrici e i lavoratori Agile non hanno più un’età appetibile per le aziende, … ma ci devono credere, ci devono provare, perché non è ancora tempo, se mai esiste questo tempo, per arrendersi.

di Cadigia Perini | @cadigiaperini
(13 marzo 2012)


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