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“Aglio e zaffiri”

Creato il 24 luglio 2013 da Fiorellafr

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Dimenticate la solita sterile guida ai miglior ristoranti della città , scritta per ricchi turisti, curiosi ma pigri, questa e’ un’avventura per le strade di New York, che si snoda tra ristoranti pluristellati e sobborghi intrisi di profumi etnici e alchimie culinarie, una passeggiata gourmand, attraverso i quartieri meno conosciuti, anche per quei luoghi lontani dalla mondanità e dal lusso, in cui appaiono inaspettate prelibatezze, profumi di culture diverse e tra loro distanti. Nella stessa via, attaccati l’uno all’altro convivono invece, come un paradosso, un emporio cinese, una drogheria messicana e una pasticceria scandinava.
Vagherete tra i ristoranti e i negozi cinesi di Flushing, in Carrol Gardens scoprirete la sua più famosa macelleria, Esposito, profumata di spezie e salsiccia fresca, affollata di casalinghe esigenti, gestita dalla famiglia Esposito da almeno 3 generazioni, vi lascerete conquistare dalla vetrina dell’ultima pasticceria esistente che produce ancora la charlotte russa (cosi’ dice Ruth e noi le crediamo…) e sprofonderete nella sua consistenza pannosa, tornerete bambini nel negozio di lecca lecca e mele caramellate luccicanti. Ed, il proprietario, le intinge una ad una nel liquido rosso bollente e zuccheroso…

“Aglio e zaffiri” di Ruth Reichl, famosa critica gastronomica, scrittrice e direttore della rivista Gourmet Magazine, e’ davvero un piacevole viaggio per New York, in quella New York che difficilmente molti di noi potrebbero visitare realmente …
La maggior parte dei ristoranti in cui Ruth vi condurrà avranno nomi a voi sconosciuti, come gli chef che li popolano. Alla fine del viaggio vi sembrerà di esserci stati più e più volte, ne distinguerete gli odori all’ingresso, l’arredo pesante o sofisticato, ne conoscerete i piatti più ricercati, vi sembrerà di sentire in bocca la croccantezza dei fritti, la voluttuosità del fois gras, la piacevolezza del sashimi e l ‘inebriante profumo di vaniglia e frutta esotica.
Sarete entrati nelle loro cucine, sbirciando attraverso i vetri per carpirne i segreti che svelano l ‘unicità dei loro piatti….”come se il cuoco, ritto davanti ai fornelli a mescolare con diligenza, avesse persuaso ogni singolo chicco di riso a impregnarsi di brodo. Il tocco finale era stato cospargere il riso di corposi bocconcini d’aragosta che gli avevano regalato il profumo dell’oceano”.
Con lei vi perderete per il Greenwich Village, annuserete il profumo di lievito della panetteria Lafayette, da Ottomanelli vi lascerete stupire dai suoi porcellini da latte in vetrina, Balducci verra’ ricordato per gli strudel ai semi di papavero.
Poi le ricette da lei sperimentate per ogni occasione e i suggerimenti, come quello della cottura del risotto “all’onda” per ottenere un risultato più cremoso.
Le incursioni in Giappone , dove scoprirete che “la preparazione della pasta soba ha qualcosa di magico, i tagliolini sono fatti di grano saraceno, senza glutine, ciò significa che tenerli insieme e’ un’impresa ardua. Dicono che occorra un anno per imparare a impastare, un altro anno per imparare ad arrotolarli, un terzo per imparare a tagliarli correttamente. In Giappone amano la pasta soba per via del sapore delizioso, ma la amano ancora di più per la difficoltà della preparazione. Devi capire questo concetto se vuoi capire qualcosa della cucina giapponese”.

“Tutti recitiamo quando andiamo a cena fuori, ogni ristorante e’ un teatro, e quelli famosi ci spingono a immaginare noi stessi ricchi e potenti, circondati da stuoli di camerieri dediti soltanto a garantirci felicita’ e piatti sublimi. Ma anche quelli più modesti offrono l’ opportunità di trasformarsi in qualcun altro, almeno per pochi istanti, liberandoci dalla realtà quotidiana”.

Vi auguro di leggerlo questa estate in vacanza e farvi trasportare per un attimo in quel mondo fantastico di gusti e fragranze che Ruth riesce a evocare.

Foto da: Operazionefrittomisto


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