Da anni agosto lo passiamo in città. Una volta, quando i figli erano piccoli, lo si trascorreva in baita, in montagna(quelle baite rustiche in legno e pietra, non certo tipo gli chalets), poi l’incontro con uno scorpione nella vasca da bagno e il ritrovamento di una vipera tra la legna che serviva ad alimentare lo scaldabagno ci hanno fatto cambiare idea, e così per un paio di anni siamo andati al mare, riviera adriatica sì, ma coste venete, perché i fondali erano bassi, quindi adatti ai piccoli, ed i dintorni da vedere molti e belli.
Anche se meno frequentate delle romagnole c’era però sempre troppa gente, ed io non sono affatto amante del caos. Infine, stanchi di dover fare la fila per mangiare una pizza o gustare un gelato, tra gente che ti spintona e che schiamazza, disturbati dalla musica ad alto volume ed amenità del genere, abbiamo preferito cambiare periodo, scegliendo settembre, molto più vivibile ed anche parecchio meno caro, il che non guasta. Poi, col crescere dei figli, le esigenze si sono fatte diverse, la voglia di viaggiare e vedere città e paesi nuovi è prevalsa sul concetto di ferie comunemente dette, e così abbiamo iniziato a girovagare, scartando, per ovvi motivi, i mesi più caldi, quali luglio ed agosto. Per questioni di lavoro poi i periodi si sono ridotti a maggio e fine ottobre/novembre, ma ci è sempre andata bene così.
Del resto, finché lavoravo, passare il mese di agosto in ufficio mica pesava, anzi: il lavoro era ridotto al minimo, c’era l’aria condizionata (e nel 2003 fu davvero una pacchia), potevo gestirmi l’orario riservandomi i pomeriggi liberi… Del resto quanti agosti ho trascorso anche a Milano, una Milano addirittura suggestiva, senza il solito traffico caotico… Forse addirittura era il periodo migliore per gustarsi appieno la città, nonostante il caldo e l’afa…
Ed ora l’abitudine di passare le ferie in un periodo che non sia quello estivo è diventata una regola fissa. Tanto, qui è sufficiente un breve tragitto per trovarsi subito al fresco. Tra montagne, laghi e innumerevoli piscine, la scelta è ampia, gli orari sono abbastanza “scombinati”, perché le serate le passiamo spesso fuori fino a tardi, per goderci il fresco, e alla mattina ci si alza comunque di buon’ora, riservandoci però un riposino dopo pranzo, all’ombra degli alberi…