Ho trovato un libro molto interessante, che riguarda la pratica agricola in Sardegna nel 1700.
Scritto da Don Andrea Manca Dell’Arca, morto nel Febbraio del 1795, il libro è ricco di consigli relativi alla coltivazione del frumento, della vite e dei legumi, nonchè dello studio dei vari tipi di terreno coltivabile. Mi ha colpito la prima parte relativa all’osservazione degli elementi atmosferici in relazione alle pratiche agricole.
Non ho idea se tali osservazioni vengano ancora effettuate ma sarebbe bello se fosse ancora così. Probabilmente ci sarà ancora qualche agricoltore, che magari non coltiva a livello industriale, che si dedica alla cura di un piccolo orto, che ancora volge lo sguardo al cielo ed osserva i suoi segni…
Osservazione della luna
Sapendo con un almanacco quando fa la nuova luna, si dovrà osservare la sera del giorno quarto, e quinto di essa: e se in queste sere apparisce bianca e chiara senza nuvole, in tutta quella lunazione le più delle volte sarà tempo bello e sereno; ma quando nelle dette sere del giorno quarto e quinto la nuova luna o non si vedrà pel cattivo tempo, o sarà tramezzata con nuvole nere, rosse, o di qualunque colore, indicarà pioggia e venti per tutta la lunazione.
Ancor la luna in altro modo ci dimostra il tempo, perché quando si lascia vedere con pallida rota, indica pioggia, se si
vede rosseggiare, indica venti, quando però si vede bianca e chiara, marca serenità, mentre non la circondano vapori, che
son la principal causa della pioggia; indicano anche vicina pioggia quelle nuvolette bianche, che molte volte in tempo
sereno appariscono, volgarmente appellate pecorelle: e quando il sole riscalda più del solito si deve presto sperar pioggia.
Presagi di animali
Gli animali ed insetti ci danno molti segni della ventura pioggia, come il canto delle rane e di corvi terrestri, quando l’aragne sortono, e van correndo per le mura, quando le pecore, ed altri armenti nel principio dell’autunno saltano, quando i gatti si lavano, e simili osservazioni che dovrà attender l’agricoltore, per non restar ingannato nelle sue operazioni.
Osservazioni del sole
Il sole eziandìo presagisce la tempesta, quando la sera avanti di tramontare, o la mattina essendo ben coperto di nuvole, traspirano di sotto i suoi raggi come separati in colonne varie; quando però il sole riflette con soavità i suoi lumi nella nube gravida di rugiada, e rappresenta quel vago meteoro, che essendo incanto degli occhi co’ suoi vaghi e vari colori, che dimostra, più che un pavonazzo giglio, con sua leggiadra figura d’arco, e col suo grazioso nome d’Iride allettando i cuori de i mortali, indica pioggia, ma salutare; poiché dopo il diluvio universale da Dio onnipotente fu creato in segno di pace con patto in avvenire di non inondar d’acque l’universo.
La qualità de i venti è segno molte volte della mutazione del tempo, sicché il vento del nord, o tramontana frequentemente lo fa serenare. I venti impetuosi per ordinario durano ore ventiquattro, o giorni tre di seguito, e quando eglino d’inverno son freddi, portano nevi e brine.
Tempo di tagliar legnami
In tutte quasi l’operazioni d’agricoltura si deve attender la luna, perché nel primo e secondo quarto, portando seco molta umidità, è di nocumento a quelle operazioni che amano la siccità, quelle però che richiedono umidità, debbono farsi circa il plenilunio, perché in quel tempo tutte le piante abbondano più d’umore: da questi principi ne deriva, che il tempo proprio di tagliar legnami per esser durevoli, sarà, come si crede, l’ultimo quarto della luna di gennaio per il poco sugo, che in tal tempo portano l’alberi, e sempre che l’operazione potesse eseguirsi negli ultimi giorni della luna, s’intende a luna silente, è sempre meglio.
Il sovra enarrato mio sentimento d’attender i quarti della luna nelle operazioni d’agricoltura, lo scrivo senza ignorare
l’autorità di molti moderni, e specialmente Francesi, che suppongono esser la luna astro indifferente per tali operazioni;
perché non badando a’ suoi principali influssi, le più volte possono esser di nocumento, mentre a questo pianeta non
si nega la corrispondenza col tempo, le mutazioni del quale facilitano, o dannificano l’operazioni quasi tutte dell’agricoltura, come è noto a tutti i suoi professori; indi s’attende la luna per indovinare il tempo, per esempio: nella operazione d’innestare s’attende la luna vecchia, perché negli ultimi quarti per ordinario il tempo si rimette, o almeno non son tanto durevoli i temporali come al principio della luna, onde mostrando l’esperienza, che gli innesti si perdono per i cattivi tempi, poiché l’intemperie dell’aria e le soverchie piogge e brine son la vera cagione di non appigliarsi (supponendo esser l’operazione conforme l’arte eseguita), e non la vecchiezza, o gioventù del pianeta; quindi le più volte un buon agricoltore attende la luna vecchia, perché spera un tempo più placido e sereno, credendo io conciliare così l’opinione degli antichi con moderni scrittori.
Tratto da: Agricoltura di Sardegna