Tokyo Yoyogi Berretta
In occasione dell’Estate giapponese 2012, il 9 e 10 luglio, nella splendida cornice dell’Isola Tiberina a Roma, la Fondazione Italia Giappone presenta la mostra “AKAI” del fotografo Massimo Berretta. C’è un doppio filo rosso che lega le foto del Giappone di Massimo Berretta, uno visibile e uno invisibile. Quello che risalta immediatamente agli occhi è dato dall’elemento del colore, dal rosso sacro e protettivo delle vesti monacali e dei templi buddhisti al rosso dei kimono nuziali, simbolo di energia e impulso vitale, dal rosso della bandiera giapponese, il cerchio di fuoco incandescente del Sol Levante, al rosso del dragone benaugurante e delle carpe emblema di longevità e perseveranza, fino al rosso meno tradizionale ma altrettanto esotico della Tokyo Tower con la sua ipnotica illuminazione notturna. E poi c’è quello meno evidente, più nascosto, ma comunque presente, di una nazione pulita, ordinata, silenziosa, civile, che delega quasi a questi scatti cromatici il compito di palesare una decisione e una forza d’animo tali da renderla unica, più distante della lunghezza che ce ne separa, in grado di reagire e risollevarsi di fronte a sciagure e calamità che piegherebbero anche i paesi apparentemente più forti, come l’uccello rosso del Suzaku-mon, l’antica porta imperiale, fenice d’oltreoceano capace di risorgere dalle proprie ceneri. Il Giappone di Berretta è quindi un luogo di serafica sensibilità ma anche di passione e forza, che si rivela nelle cose più imponenti così come in quelle meno maestose, ma sempre in maniera discreta, mai urlata, segno di una civiltà da cui tutti dovremmo trarre esempio.