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Al Bioparco di Roma

Da Chiarap_79
Domenica scorsa è stata una di quelle domeniche belle!
In giro in bicicletta per Roma con la mia famiglia. Estate. Sole. Non troppo caldo. Il sorriso del mio bambino. L'abbraccio del mio compagno.
Siamo usciti di casa senza sapere con precisione dove andare e poi tra una pedalata e l'altra ci siamo trovati a Villa Borghese e quindi al Bioparco.
Al Bioparco di Roma
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Oh quanto mi sono divertita! Sembravo una pazza scatenata. Saltellavo a destra e sinistra cercando di richiamare l'attenzione di Davide gridando "Guardaaaa... l'elefanteeeeee". "Uuhhh... il leoneeeee!!!". "Hiiii le scimmiette".Eh no. Non è che ci sono solo le responsabilità, il senso del dovere, l'inversione dell'ordine delle priorità... Non c'è solo l'amore incondizionato. C'è anche tanto divertimento!Essere genitore concede l'opportunità di tornare ad esssere bambini. Fa riscoprire il mondo come fosse la prima volta. Essere genitore ti ricarica di così tanto entusiasmo e di eccitazione che il senso del "ridicolo" svanisce tra le risate del proprio bambino.
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Il mio bambino...Lui che ama gli animali e che di tutti ne sa riprodurre il verso. Cane, gatto, asinello, uccellino, cavallo, maialino, elefante, pecora, mucca, rana, grillo, lupo, orso. Per lui non hanno segreti. E' in grado di riprodurre anche il verso del pesce, aprendo e chiudendo la bocca, muto come è giusto che sia. Ed il topolino, scodinzolando il suo culetto a destra e sinistra. Solo per il coccodrillo allarga le braccia e dice "n'si sa!".Meraviglioso sentirsi orgogliosi di questi piccoli prodigi!
Al Bioparco di Roma
Quando ero piccola il Bioparco si chiamava Zoo ed al posto di ambientazioni che riproducono l'habitat naturale degli animali c'erano alti recinti e strette gabbie. Allora si acquistavano le noccioline da offrire alle scimmie, alle giraffe ed agli elefanti. Oggi non si può perchè nel Bioparco come spiegano molti cartelli "Gli animali seguono una dieta sana e bilanciata".
Al Bioparco di Roma
Sicuramente rispetto ad una volta molte cose sono cambiate. Questa struttura sembra molte più accogliente e curata rispetto alle vecchie ed angustie gabbie. Ma ci si sente sempre un pò combattuti e provati, tra il piacere di ammirare dal vivo queste creature del mondo e la tristezza di mettersi un pò nei loro panni. Come l'aquila che ha una voliera troppo piccola per permetterle di spalancare al vento le sue ali. O come questi scimpanzè che fissano attraverso il vetro le boccacce e le risate dei bambini...
Al Bioparco di Roma
E ad ogni esperienza di vita piccola o grande che mi colpisce o mi turba cerco sempre di dare un nome. Cerco di capirla e di trarne un significato, un insegnamento. Cerco di farmi guidare dalla mia sensibilità per non soffocarla ma anzi, per esaltarla.
E' tutto bello quando si rimane nella propria posizione. Quando non ci si pongono domande o perchè. Quando viene da pensare "Io qui sto bene... chissene frega di chi sta dall'altra parte! Ciò che succede agli altri a me non tocca!"
Spostare il proprio punto di osservazione e mettersi nei panni degli altri è scomodo e pericoloso. Forse non è da tutti. Ma tutti dovremmo farlo. E' un pò un allenamento personale per sviluppare la propria capacità di attenzione verso il prossimo. Un senso cerebrale di altruismo.
Una volta mi sentivo in colpa e responsabile per tutte le sofferenze del mondo. Oggi con un pò di saggezza acquisita, con un pò più di autostima e di capacità di volermi bene ho imparato a discernere il senso di colpa da quello di impotenza e lavorare su quest'ultimo per riuscire ad acquisire gli strumenti giusti per colmarlo e donarmi agli altri nel modo in cui posso. Nel mio piccolo. Con quello che ho.
Bellissimo il Bioparco!
Molto più bello se gli animali fossero davvero in piena libertà!

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