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Al Cinema: recensione "La Migliore Offerta"

Creato il 04 gennaio 2013 da Giuseppe Armellini
Al Cinema: recensione ATTENZIONE, SPOILER SIN DA SUBITO, LEGGERE PREVIA VISIONE
Magistrale.
Quando il ricchissimo banditore d'asta e straordinario esperto di antiquariato Virgil Oldman si siede davanti allo spartano tavolino (altro che il lusso cui era abituato) di un piccolo bar di Praga ci crede ancora.
E' soltanto cambiata del tutto l'ottica. Se prima in una storia che sembrava del tutto autentica Mr Oldman cercava di capire se ci fosse qualcosa di falso, magari anche una piccolissima cosa, come un punto di pennello che un falsificatore di quadri aggiunge "in proprio" per mettere una piccola firma personale, unpò della sua anima in un'opera altrimenti di un altro, se prima dicevamo Mr Oldman cercava di capire se quello che pareva vero nascondeva l'inganno, ora che l'inganno è manifesto, ora che il falso d'autore è palese lui ancora spera che ci sia qualcosa di autentico, la cosa più importante, l'amore. Perchè non avendolo mai conosciuto ne sa così poco che le immagini di quella notte di sesso (una giovane con un vecchio poi, possibile fosse solo teatro?)  e una frase detta al punto giusto da lei lo tormentano, gli fanno credere in modo irrazionale in una cosa che non solo non è più ma non è stata mai.
No, al suo tavolo Mr Oldman non verrà nessun'altro. E quegli orologi, quei meccanismi che ti ronzano intorno non fanno che accrescere un'altra sensazione, sei stato truffato in una maniera perfetta, calibrata, meccanica.
Strepitoso thriller che gioca col vero e il falso, l'autentico e il riprodotto, il naturale e l'artefatto, il sentito e il simulato.
Raramente mi sono trovato così affascinato da una storia, da un personaggio, da un'ambientazione così "colta" , da un mondo, quello dell'arte e dell'antiquariato raccontato in un modo così accattivante, misterioso, a tratti sublime ed altri lercio. Non so se altri l'abbiano notato ma La Migliore Offerta per un caso incredibile è la perfetta crasi di due altri grandissimi film del cinema italiano recente, i due sorrentiniani Le Conseguenze dell'amore e L'amico di famiglia. Del primo prende l'uomo solo, schivo, misterioso che alla scoperta di un sentimento così forte subirà un profondo cambiamento, del secondo l'architrave del plot, inutile ripeterla per chi ha visto entrambi i film. E Oldman in alcune sequenze ricorda l'usuraio di Sorrentino.
Già, Oldman. Personaggio magnifico reso ancora più indimenticabile dall'interpretazione da pelle d'oca di quel mostro di Rush capace di restituire tutta la freddezza, l'arroganza, lo stile ma al contempo la fragilità, il disagio e lo scombussolamento interiore che la scrittura del ruolo richiedeva. Sempre grande Sutherland, molto bella e "complessa" lei, più che sufficiente Sturgess.
Regia molto più classica ad esempio del sopracitato Sorrentino ma capace lo stesso di regalare splendide inquadrature e sequenze da urlo come quello quando Oldman entra nella stanza segreta per scoprire la tragedia che l'ha colpito. Il quadro che cade a terra, l'eco del rumore, le pareti spoglie, magnifico.
Più che montaggio in parallello c'è una sorta di plot in parallelo con l'automa che piano piano si va costruendo di pari passo della truffa. Gli stessi pezzi che vengono fatti trovare a Oldman non sono altro che una beffarda metafora di quello che gli si sta preparando. Non a caso gli ultimi, i più importanti, sono nella stanzetta di lei, quella dove si completa forse definitivamente il processo di innamoramento e coinvolgimento tra i due. E ripensare a quel "nastro ripetitore" che Sturgess riparava tranquillamente davanti agli occhi di Oldman, pensare che quel nastro sarà poi la fatale voce dell'automa fa venire i brividi. Altro che nano. Anche se poi, ancora più beffardamente, sarà proprio una nana a svelare involontariamente tutto l'inganno ad Oldman. E il dispositivo per controllare i movimenti, anche questo passato mirabilmente nel negozio del ragazzo, non solo sei stato truffato ma avevi tutto sotto gli occhi Virgil. E, soprattutto,vedere che le uniche tre persone che hai intorno nella tua vita, in una vita parente stretta della misantropia, gli unici tre, il tuo amico di sempre, il nuovo amico cui confidare i tuoi segreti e la donna che ami, tutti erano d'accordo per rovinarti non può far altro che portarti alla pazzia.
Forse la meritava Mr Oldman, forse no.
Ma c'è di peggio, c'è qualcuno che con le conseguenze dell'amore ci muore.
( voto 8,5 )

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