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Al Cinema:recensione "The Bay"

Creato il 13 giugno 2013 da Giuseppe Armellini
Certo che vedere un regista 70enne che fa le scarpe a quasi a tutti i colleghi giovani proprio nel "loro"
campo, quello modernissimo del mockumentary, è davvero sorprendente...
Se poi si pensa che questo regista in carriera non solo se ne è sempre fregato di camere a spalla e found footage ma non ha nemmeno mai affrontato il genere horror davvero vien da pensare che questo The Bay sia un piccolo miracolo.
Barry Levinson stupisce alla grande realizzando un eco-horror tra i migliori di sempre.
A proposito, la tematica ecologista secondo me doveva stare un pò più sullo sfondo, al contrario più si va avanti più ci sembra di trovarsi in un film di denuncia più che di genere; a mio parere questa è una delle pochissime pecche del film.
Ma è un altro l'errore talmente pacchiano in sceneggiatura da dover far finta che non esista per non rovinarsi la piacevolissima, e disgustosa insieme, visione del film. Ne parlerò poi.
In 2 parole il film narra della baia di una piccola cittadina del Maryland che viene infettata da vari scarti industriali, in primis gli escrementi di pollo del grandissimo allevamento che dà lustro e soldi alla stessa cittadina. L'acqua infetta gli abitanti. In un solo giorno la città sarà decimata.
Funziona tutto.
L'atmosfera è così densa che lo spettatore prova disagio, fastidio, quasi paura ogni volta che una persona viene a contatto con l'acqua. Ci sono due/tre tuffi in mare che solo in quanto tali creano una tensione assurda, a riprova di quanto il film funzioni. Saper creare paura col niente (un tuffo) vuol dire aver saputo raccontare alla grande fino a lì.  E' proprio la verosimiglianza del tutto (certo, in una base di sospensione di incredulità preesistente) che rende The Bay speciale. Qui si parla di virus o più che di virus di organismi che attraverso l'acqua entrano nel corpo dell'uomo, crescono e lo divorano. Nessuno zombie, nessuna pazzia inumana, solo persone che soffrono come cani mentre il loro corpo viene letteralmente mangiato.
Credo che molte persone abbiano provato un disagio che va oltre la finzione filmica, la pellicola in questo senso è abbastanza pericolosa, il suo terrorismo lo esplica in pieno. Complimenti.
Merito anche di decine e decine di effetti speciali di una qualità raramente vista prima. Le ferite, le mutilazioni, le escrescenze, i corpi mangiati,le stesse larve, tutto è così dannatamente vario e verosimile da godere come un riccio se si è amanti del genere o fuggire terrorizzati se tali cose danno un pò fastidio.
La regia, o meglio il modo in cui le varie riprese sono state montate è davvero perfetto.
Nessuna scena di ripresa forzata (filmiamo tutto!) alla REC o altri mockumentary, soltanto un collage di riprese da camere fisse o da persone che usano in maniera verosimile la propria telecamera. C'è un uso dello zoom (credo extradiegetico),specie sui volti, che crea disagio e tensione. E anche la colonna sonora in 2,3 punti è talmente incalzante e ben accordata con le immagini da far sfigurare per atmosfera molti horror recenti (vedi la straordinaria sequenza della comparsa della prima infetta, montaggio serratissimo di più telecamere e colonna portentosa).
E geniale, oltre l'unità di tempo, è la scelta della coppia che arriva in città solo la notte dopo una giornata trascorsa in mare, geniale.
C'è solo un gigantesco e incomprensibile errore però, un errore che non si può giustificare in nessun modo.
Perchè tutti vengono contagiati il 4 luglio?? Perchè avviene tutto quel giorno? Sappiamo dalla vicenda dei sub che l'acqua era contaminata da giorni, quasi un mese, come è possibile che non ci siano stati casi ogni dannato giorno o che comunque siano esplosi tutti solo quel giorno?
Una sola possibile motivazione.
Quelle schifose larve, quegli esserini ripugnanti ce l'avevano con il giorno dell'indipendenza americana.
E' proprio vero che alla fine la politica entra dapertutto, non solo nei vermi vertebrati, anche in quelli che la colonna vertebrale non ce l'hanno.
( voto 7,5 )

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