Su Twitter è conosciuta come “The Queen” e ci spiegherà lei perché. Ma non aspettatevi spocchia o puzza sotto al naso perché non troverete niente di tutto questo. Abbiamo incontrato per voi Roberta Maggio, coordinatrice della comunicazione del Partito Democratico, e quello che ne viene fuori è un’intervista ad una ragazza con un lavoro complicato, umiltà da vendere e la giusta dosa di ironia per non impazzire nella giungla dei social network.
Roberta, su Twitter sei per tutti “The Queen” . Perché?
Tutto è nato dalla foto. Su Twitter ho come pic una foto con una corona, scattata “a tradimento” da un fotografo al matrimonio di un’amica. L’anno scorso mi sono divertita a creare qualche hashtag e la combinazione “hashtag fortunato-corona” mi è valsa questo appellativo. Insomma, è un gioco. Se mi prendessi sul serio avrei già cambiato foto.
E ora parliamo della vera Roberta. Tutti conoscono la Roberta Maggio“social” , ma chi è Roberta off line?
Assolutamente la stessa, sono quello che dico. L’unica differenza forse è che sui social di solito non condivido aspetti della mia vita personale: foto col fidanzato, stati d’animo, ecc. Commento il film che ho visto, ma non faccio check al cinema dove vado. Non è una questione di privacy (o perché temo mi svaligino casa). È che, come mi prende in giro una mia amica, sono riservata come Enrico Cuccia.
Nella tua bio di twitter scrivi: “Dovrei scrivere una bio, ma le biografie, come i brillanti, prima dei 40 fanno cafona” Cos’altro fa cafona secondo te?
Cito Holly Golightly in Colazione da Tiffany (feat Marina Ripa di Meana). Tutte scuse in realtà per non scrivere una biografia. In linea di massima trovo cafona ogni forma di ostentazione.
Da qualche mese sei diventata coordinatrice del dipartimento comunicazione del Partito Democratico. Considerato il delicato momento politico, a quale virtù devi fare più spesso appello? Pazienza? Calma? Sangue freddo?
I miei profili social sono personali, cerco di usarli come “Roberta”. Come hai ricordato tu, nella mia bio su Twitter non c’è nemmeno riferimento al lavoro che faccio. Però capita di parlare del Pd e può comunque essere un’occasione di confronto e di ascolto. L’importante in ogni caso è avere equilibrio e controllo in un mare di polemiche che quotidianamente affollano i social.
Dal punto di vista della comunicazione, qual è l’errore più comune dei nostri politici, secondo te?
Usare i nuovi media come fossero la tv, senza interazione o confronto. Alcuni di loro addirittura spariscono dopo le campagne elettorali. La caratteristica più importante dei social network è l’orizzontalità e il modo migliore per esserci è seguirne la grammatica.
Secondo te, tra i leader stranieri, quale gestisce meglio la propria immagine?
Naturalmente Barack Obama. Penso in particolare al lavoro straordinario di Pete Souza, il suo fotografo ufficiale. Dalle cerimonie ufficiali al cane Bo; Souza non fotografa semplicemente il Presidente, lo racconta.
Domani mattina suona il telefono. Dall’altra parte c’è un personaggio molto importante che ti chiede di lasciare tutto per lavorare per lui (o lei). Chi sarebbe?
Ti aspetteresti Hillary Clinton invece ti rispondo Giorgio Armani. (oh, sia chiaro, per Hillary sono comunque disponibile!)
Il tuo profilo twitter preferito?
@nomfup naturalmente. Lui è il vero Re di Twitter.
Sta per iniziare la settimana della moda di Milano. Qual è il tuo rapporto con la moda? Quanto ti influenza e quanto fai di testa tua?
È una passione, la seguo e come Carrie Bradshaw mi lamento sempre di “un armadio pieno di vestiti e niente da mettermi”. Penso però che, al di là delle tendenze, bisogna sentirsi sempre a proprio agio negli abiti che si indossano. Ad esempio difficilmente mi vedrete con un tacco 12.
Tutte noi abbiamo attraversato la fase “da grande voglio fare la principessa”. Tu che questo sogno l’hai realizzato diventando la regina di twitter ,cosa volevi diventare da grande?
Avrei voluto lavorare in un’agenzia pubblicitaria, fare la copywriter. Forse è per questo che mi diverto tanto su Twitter.
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