“Al di là del Bancone“, propone al pubblico una serie di interventi su problemi, eventi, iniziative del mondo del fumetto, ma con la sensibilità ed il punto di vista di un libraio “a fumetti”. Gli intenti non sono assolutamente di pura polemica, ma sempre volti a costruire un mondo migliore.
Per questo si precisa che, per scrivere questi pezzi, nessun editore o distributore è stato maltrattato o villipeso. Gli esempi riportati non intendono in nessun caso rappresentare degli attacchi diretti nei confronti delle persone o delle aziende citate.
Francesco Settembre, classe ’76, dal 2000 si occupa della vendita online ed in fiera dei suoi amati fumetti. Nel 2003 ha avuto l’improvvida idea di aprire una libreria specializzata, senza immaginare quelle che erano problematiche e criticità del mondo della distribuzione del fumetto.Dopo aver ideato la manifestazione Narnia Fumetto nel 2006, l’anno successivo, con altri colleghi, è stato tra i fondatori dell’Associazione Fumetterie. Dal 2011 ha un blog, col quale cerca di cambiare il mondo, senza prendersi troppo sul serio…
Indovinate quale è il distributore “di varia” e quello “da fumetteria“.
Gentile cliente, vi informiamo che durante il periodo natalizio e di fine anno gli uffici della sede di XXX chiuderanno solo il giorno 27 dicembre. Il magazzino di XXX non osserverà alcuna chiusura ad eccezione dei giorni 24 e 31 dicembre nei quali chiuderà alle ore 13.00. La ringraziamo per l’attenzione e con l’occasione inviamo i nostri più cordiali saluti.
Gentile Cliente, YYY comunica che uffici e magazzino rimarranno chiusi per inventario da lunedì 23 dicembre 2013 a mercoledì 1 gennaio 2014. L’ultimo giorno di spedizione utile sarà il 19 dicembre. YYY riaprirà giovedì 2 gennaio 2014, giorno in cui riprenderanno le spedizioni qualora ci fosse materiale da inviare. Cogliamo l’occasione par augurare a tutti
Un Felice Natale e un proficuo Anno Nuovo.
Il mondo del fumetto è peculiare. Sempre in crisi, sempre in difficoltà. Eppure, sempre privo di capacità commerciale e di rinnovamento.Voglio dire: se hai difficoltà nel vendere, e dipendi da quello, cerchi di capire dove sbagli, di investire in tecnologie, magari. Di migliorare il “commerciale“.
Il fumetto non ha di questi problemi: semplicemente, vivacchia.
E lo fa, procurandosi la “benzina” in due periodi dell’anno: quello che va dalla metà di marzo alla metà di maggio, due mesi nei quali si concentrano le fiere maggiori, e a fine ottobre, data fatidica di quella che è LA manifestazione del fumetto, quella che vale quanto tutte le altre nove della top ten, messe insieme e moltiplicate per due. Lucca, ovviamente.
Editori e distributori si strafogano di incassi, portano novità, arretrati, quello che non perdono tempo ad inviare ai negozi come rifornimento. Si fanno aiutare da cugini e vecchie zie, noleggiano ville e negozi, tir, autotreni e carghi militari. E, a dicembre, neanche due mesi dopo, quando per qualsiasi attività commerciale è il momento top dell’anno, hanno ancora il fiato corto e la pancia piena, così da non riuscire a realizzare uno straccio di proposta valida per la rete distributiva.
Perché, strano ma vero, così come gli italiani, a Natale, vanno al cinema e leggono libri, cosa che si guardano bene dal fare negli altri periodi dell’anno, si buttano (anche) sui fumetti per regali, pensierini ed investimenti vari. Oltretutto, le fumetterie hanno una marcia in più: il servizio abbonamenti.
Come durante l’anno accade nei festivi o al sabato, durante i quali chi gli altri giorni lavora (ed ha più disponibilità di un ragazzino che si compra “il” manga o “il supereroe”), o chi comunque non ha possibilità di farlo nei giorni lavorativi, si reca in negozio per svuotare la mitica “casella” con gli abbonamenti ed i fumetti messi da parte, lo stesso avviene durante le feste. Una o due settimane in cui i clienti più fedeli passano, prelevano e, magari, vista la maggiore disponibilità, si fanno un regalo.
Ecco: pensate, in tutto questo, che ci sono ben due settimane durante le quali non escono novità ed è impossibile rifornirsi di arretrati. Il tutto, aggravato dall’assenza di reso, che permetterebbe di rischiare, accumulando volumi utili ed albi vendibili, ma senza esporsi troppo. Pensate, quindi, al continuo freno a mano tirato che le fumetterie hanno in questo periodo…
In questo clima, ho fatto alcune domande ad una decina di negozianti:
- Come è andato questo Natale?
- Meglio o peggio del 2012?
- Quanto vi sentite assistiti dai vostri distributori durante questo periodo?
Circa il 70%, da detto che questo Natale è stato buono o comunque discreto; più o meno pari la valutazione rispetto al 2012: quasi un terzo ha detto che il 2013 è stato peggiore, altrettanti migliore, appena di più uguale.
Ma è sulla terza domanda che c’è stato un plebiscito: otto fumetterie su dieci hanno definito complessivamente nullo, o peggio fallimentare l’apporto dei distributori.
Ecco alcuni interessantissimi commenti:
Il distributore era già sguarnito dei titoli di punta dei suoi editori prima della chiusura. In generale sarebbe stato opportuno avere spedizioni di riassortimento in un periodo in cui il negozio è semivuoto di merce e la clientela è in vacanza con voglia di leggere e strenne natalizie in tasca.
Tempi di reazione lenti, arretrati che non arrivano albi importanti che vanno esauriti a novembre. Fallimentare come sempre
Direi zero, nel senso che non viene realizzata alcuna iniziativa legata al Natale. Ma bisognerebbe parlare anche di editori e non solo di distributori: se la tendenza generale è quella di considerare il Natale il periodo di Lucca, è ovvio che le strenne natalizie sono quelle in uscita a fine Ottobre. La cosa che più mi ha indispettito quest’anno, però, è non avere a disposizione in volume un long seller come Watchmen. Trovo inaccettabile che un titolo del genere non sia sempre e costantemente reperibile.
Non ho capito la domanda.
Sembra che il Natale ai distributori interessi ben poco, se non direttamente nulla. Scarso assortimento, zero promozione natalizia.
Tutto questo si ripete puntualmente ogni anno. Dopo un novembre carichissimo di novità, le prime due settimane di dicembre sono il deserto. Poi, la terza, arriva più o meno il 50-60% delle novità del mese. Quindi: due settimane di silenzio. Totale ed assordante.
Abbiamo parlato delle colpe dei distributori, primi imputati. Ma gli editori?
Che fine fanno i “long seller”? Dove sono Watchmen, V for Vendetta, Sandman, Preacher, a fronte del fatto che un editore piccolo come SaldaPress riesca a far si che i volumi di The Walking Dead siano sempre disponibili? Perché il cofanetto Origini-Rinascita-Marvels esce solo il 20 dicembre, ed una promo come quella di Panini Comics dedicata alla linea “9L” parte solo una settimana prima di Natale?
Tutto il materiale che gli editori stampano, deve rimanere ad ammuffire nei magazzini, in attesa che personale oberato di lavoro e sotto organico lo spedisca a chi lo ha – magari – già venduto da settimane? A dicembre, mi è capitato di aspettare dalle due alle quattro settimane, per ricevere decine di volumi costosi, già venduti online, e richiesti al distributore che ha l’esclusiva di un determinato editore. Solo io vedo dell’arretratezza, dell’incapacità, dell’incuria… del marciume in tutto ciò?
Sicuramente, non sono i giorni ed i soldi persi a Natale a far chiudere i negozi, o a gettare il fumetto nella crisi più nera. Ma questo tempo buttato, è un sintomo che non va sottovalutato, perché ci da la misura della scarsa professionalità e capacità della parte commerciale del nostro movimento di essere viva, “affamata” ed in grado di competere con i cambiamenti e la necessità di dinamismo che questi tempi richiedono.
Insomma: rimandati. A gennaio.
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