L’orso d’oro della 62esima edizione del Festival di Berlino è stato vinto da Paolo e Vittorio Taviani per il film “Cesare deve morire”.
La pellicola è la trasposizione del “Giulio Cesare” di Shakespeare all’interno dello speciale teatro del carcere romano di Rebibbia. La tragedia shakespeariana, girata dentro le mura di Rebibbia, ha visto i detenuti del carcere come assoluti protagonisti del film. Secondo alcuni questa peculiarità avrebbe definitivamente conquistato la giuria di Berlino che, dopo 21 anni, premia di nuovo l’Italia con il premio più prestigioso.
Vittorio Taviani ha così commentato il riconoscimento: “Spero davvero che qualcuno, tornando a casa dopo aver visto ‘Cesare deve morire’, pensi che anche un detenuto, su cui sovrasta una terribile pena, è e resta e un uomo. E questo anche grazie alle parole sublimi di Shakespeare”.
Oltre all’Orso d’oro assegnato ai fratelli Taviani, la giuria della Berlinale ha assegnato i seguenti premi: Orso d’argento per la migliore attrice protagonista: Rachel Mwanza per il film «Rebelle», sulla guerra civile in Congo, Orso d’argento per il migliore attore protagonista Mikkel Boe Folsgaardaus per il film danese «Royal Affair», Orso d’argento per la migliore sceneggiatura ai due sceneggiatori di «A Royal Affair», Orso d’argento per la migliore regia al tedesco Chridstian Petzold per il film «Barbara».