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Al Puccini Festival va in scena la Madama Butterfly di Takao Okamura

Da Nippolandia
Madame Butterfly al Puccini Festival

Madame Butterfly al Puccini Festival

Sabato 6 agosto, alle ore 17:00, nel corso del Puccini Festival di Torre del Lago, andrà in scena la Madama Butterfly di Takao Okamura, che ha riletto il libretto in chiave filologica, realizzando una perfetta versione della storia della geisha di Nagasaki. La partitura originale di Giacomo Puccini è stata rispettata senza nessuna modifica, evidenziando tuttavia le inesattezze del libretto rispetto ai rituali giapponesi. Il progetto nasce dalla collaborazione tra NPO di Tokyo e Fondazione Festival Pucciniano con la partecipazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo. Con l’organizzazione di questo spettacolo, il Festival vuole dimostrare la solidarietà nei confronti della popolazione giapponese. Il regista ha scelto inoltre di portare sulla scena vere maiko, le apprendiste geishe, “che nella cultura giapponese rappresentano la perfetta umanizzazione della grazia, della raffinatezza e della seduzione”. Come già detto, Okamura ha evidenziato alcune non perfette corrispondenze tra il libretto di Illica e Giacosa e la cultura giapponese: “Io, cantante d’opera, e giapponese, già fin dall’epoca in cui mi trovai a studiare a Roma, circa mezzo secolo fa, ebbi occasione di rilevare varie inesattezze od errori nel testo del libretto. Non provvedere a correggerle andrebbe contro le intenzioni degli autori, che avevano cercato con tutte le proprie forze di raccogliere, e presentare, informazioni esatte, e non sarebbe nemmeno positivo per il nostro Paese, il Giappone. Se non lo facessimo qualcuno potrebbe osservare che i giapponesi non si preoccupano di correggere gli errori concernenti il proprio Paese”. Nel 1° atto, Suzuki dice: “Disse il savio Ocunama”, ma Okamura non ha trovato alcun riferimento al “savio Okunama”, che deve quindi essere considerato un personaggio di fantasia. Sempre nel 1° atto, le amiche esclamano “Giù”, ma il termine corretto dovrebbe essere “Hajimemashite”, perché le geishe, quando sono all’aperto, non possono inginocchiarsi, ma solo inchinarsi. Per la realizzazione dei costumi dello spettacolo è stato chiamato lo stilista Yasuhiro Chiji, il più famoso creatore contemporaneo di kimono. (Fonte: Intoscana.it)


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