Parte stasera alle 21 su Rai2 l’atteso show The Voice of Italy condotto da Fabio Troiano, in onda dallo Studio 2000 del Centro di Produzione Tv Rai di via Mecenate a Milano. Il programma è realizzato dalla Rai, in collaborazione con Toro Produzioni. The Voice è un format televisivo di successo mondiale, trasmesso in oltre 35 paesi. Il mese scorso è partita in Francia, sul canale TF1, la seconda edizione del programma che ha registrato un record di ascolti, con 9.3 milioni di telespettatori (40.7% di share). ”Da The Voice of Italy parte il rilancio di una rete che ha bisogno di ritrovare un’identità. In azienda crediamo che con uno spettacolo così imponente inizieremo un nuovo corso” spiega il nuovo direttore di Rai2 Angelo Teodoli. Il conduttore Fabio Troiano non nasconde la propria emozione: “Perché io? Non lo so. Forse perché si voleva sperimentare: l’idea che abbiano pensato a me, mi lusinga molto ma se mi chiamano conduttore tremo. Preferisco definirmi un cronista a bordo campo: nelle prime puntate catturerò le emozioni dei cantanti e dei famigliari dietro le quinte. Sarà una conduzione insolita, che ben si addice al programma e io entrerò nello show in maniera graduale”. I quattro coach dell’edizione italiana di The Voice sono Raffaella Carrà, Riccardo Cocciante, Noemi e Piero Pelù. Raffaella Carrà, che torna in tv dopo quattro anni, afferma che The Voice ”E’ un tipo di programma che non avevo mai provato. Ho sentito una grande emozione e mi ha dato una grande energia. Poi mi piaceva l’idea di tornare in gruppo, e non da sola. E’ vero che l’unione fa la forza. Quando manchi per qualche anno dalla tv è normale che l’aspettativa della gente cresca, esiste il rischio di deludere. Inoltre in tutti i programmi che mi proponevano mancava sempre quel quid di novità che valesse l’avventura”. Anche Riccardo Cocciante è felice che ci sia uno spettacolo come The Voice: “Se avessi cominciato oggi a fare il cantante per colpa del mio fisico e dell’immagine, che di questi tempi la fa da padrone, non sarei arrivato da nessuna parte. Qui anche se non sei un bellone ma hai una voce che spacca puoi vincere”. Per Piero Pelù ”Non è un talent. Non si canta su basi ma con una band che suona dal vivo dunque il rapporto con la musica sarà più diretto e creativo: c’è poco di preconfezionato, contano di più l’interpretazione e la vocalità. Credo che con questo programma faremo tabula rasa degli schemi visti negli ultimi trenta-quaranta anni di tivù”. Invece Noemi è passata in pochi anni da concorrente di X Factor a coach di The Voice. “Sono emozionata e divertita a lavorare coi ragazzi: il ruolo di allenatore è bello e lo farò portandomi dietro tutto quello che ho imparato lavorando con Fiorella Mannoia a Vasco Rossi e Gaetano Curreri”.
La prima fase del programma, quella delle blind audition, è “al buio”. Infatti nessuno dei quattro coach - nelle prime quattro puntate – vede i candidati: seduti di spalle, devono ascoltare solo la voce per scegliere ciascuno sedici cantanti tra tutti quelli che salgono sul palco. Così ogni coach si crea la propria squadra. Le esibizioni sono tutte, rigorosamente, dal vivo: i cantanti, accompagnati dalla band di The Voice of Italy (composta, nella prima fase, da quattro musicisti, da sei nella seconda e da dodici nella terza) propongono brani italiani e internazionali di successo. Ogni coach li ascolta e, se ciò che sente gli piace, schiaccia il pulsante I want you. Solo a questo punto la sedia si gira, mettendolo faccia a faccia con il “suo” cantante. Ma può anche succedere che più coach scelgano la stessa voce: in questo caso è il cantante in gara a scegliere con chi andare. Un’eventualità che costringe i coach a “battersi” per conquistare la preferenza. Se, invece, nessuno schiaccia I want you, al cantante non resta che tornare a casa. Fabio Troiano – all’esordio come conduttore – racconterà tutte le emozioni delle blind audition: l’attesa del cantante prima di entrare sul palco nel massimo silenzio, l’ansia e la trepidazione di familiari e amici riuniti nella family room per seguire la performance, la gioia del trionfo o la delusione della sconfitta dopo la decisione dei coach. Invece la V-reporter Carolina Di Domenico è la “voce” del web e interagisce con i fan sul sito ufficiale www.thevoiceofitaly.rai.it e sulle piattaforme dei social network. Alle quattro puntate delle blind audition seguiranno tre puntate Battle – duelli in cui ogni coach sceglierà due artisti della propria squadra da far duellare su una canzone. Nella fase di preparazione dei cantanti Raffaella Carrà sarà affiancata da Gianni Morandi in qualità di special coach, Riccardo Cocciante da Kekko Silvestre dei Modà, Noemi da Mario Biondi e Piero Pelù da Cristiano Godano dei Marlene Kuntz; al termine di ogni battle sarà il coach stesso a decidere il cantante da premiare e portare ai live.
Le puntate live sono sei: gli otto cantanti finalisti di ciascuna squadra, oltre a cantare da solisti, avranno la possibilità di esibirsi in veri e propri concerti con il coach e con ospiti nazionali e internazionali e le loro performance saranno rese più spettacolari anche dal corpo di ballo del programma. Nella serata finale del 30 maggio a ciascun coach rimarrà una sola voce e sarà il pubblico da casa con il televoto a decretare il vincitore assoluto al quale verrà prodotto un album di inediti dalla Universal. The Voice of Italy è già un successo sul web: infatti il sito ufficiale ha raggiunto oltre tre milioni di contatti prima dell’inizio del programma. Sui social network tra Facebook (facebook.com/Thevoiceufficiale) e Twitter (@thevoice_italy, #tvoi) sono quasi 10 mila gli utenti che seguono le informazioni sul programma. Facebook e Twitter saranno i due canali di comunicazione che consentiranno a tutti di interagire con i protagonisti dello show. Inoltre tramite Universal Music e “Deezer” sarà data la possibilità di ascoltare in streaming gratuitamente le performance dei partecipanti al programma e sarà inoltre possibile scaricare i brani preferiti. RTL 102.5 trasmetterà la radiocronaca del programma in contemporanea con la diretta televisiva.