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Didier suona in un gruppo che fa musica bluegrass, una sorta di country purista ed è un po' scombinato esattamente come appare.
Si conoscono casualmente e si attraggono come i poli opposti di una calamita.
E' amore a prima vista, amore vero, forse per la prima volta per entrambi.
Ed è coronato dalla nascita della bellissima Maybelle , un dono che però Dio, o chi per lui, si riprende troppo presto dopo una brutta malattia.
Elise e Didier si trovano davanti a un vicolo cieco: la prova più dura a cui è stato mai messo il loro amore.
Chi segue questo blog e chi mi conosce sa benissimo che sto vivendo un momento della mia vita molto particolare.
Alabama Monroe - Una storia d'amore era forse il film che non dovevo assolutamente vedere in questo momento.
E questo perché?
Perché con tutto quello che mi è successo non riesco a mantenere la giusta distanza sulla materia narrativa di questo film, almeno su parte di essa.
Per me è stato inevitabile specchiarmi in quelle immagini e vedermi riflesso nel dolore per la paura della perdita di un figlio e questo mi ha portato a essere praticamente una superficie anelastica su cui si è
schiantato tutto quel bailamme di sofferenza e costernazione che è l'ingrediente principale di questo film
Dico parte di essa perchè il giovane Felix Van Groeningen invece di giocarsi la carta della lacrima che bastarda ti scende sul viso, si gioca tutto sul melodramma amoroso, un vero e proprio duello all'ultimo brandello di sentimento, andando sopra e addirittura oltre le righe.
Tratta il dolore per la perdita di Maybelle come una tappa di un percorso ben più ampio, la cartina di tornasole su cui esaminare una storia d'amore tra due specialisti nel precariato sentimentale ed esistenziale.
Elise e Didier sono due diversi, due outsider che si trovano a vivere per sbaglio in un Belgio ordinato e azzimato con i confini troppo stretti per loro.
Lei continua a disegnare la sua storia sul suo corpo ossuto e ormai sono veramente pochi i centimetri quadrati di pelle libera, lui va in giro col suo cappellone da cowboy e una faccia che sembra non avere cognizione di che cosa gli sta intorno, sognando l'America in ogni momento della sua giornata e ricreandola artificialmente nel mondo in cui vive.
Maybelle è il catalizzatore del loro ritorno a una sorta di normalità anche se papà continua lo stesso a giocare al cowboy e a fare l'americano.
Questa normalità dura poco , troppo poco e ciò vuol dire scivolare in un baratro senza fondo.
E qui veniamo a noi.
Ogni film che vediamo è irrimediabilmente segnato dalla propria sensibilità e dalle proprie esperienze personali.
Per quanto mi riguarda vedendo Alabama Monroe- Una storia d'amore il mio vissuto recente, recentissimo è entrato prepotentemente in campo mettendosi di traverso tra me e lo schermo e ha ingombrato il mio cervello non permettendomi di abbandonarmi totalmente al film e di empatizzare i personaggi di Elise e Didier.
Il dolore ti inebetisce, ti lascia svuotato, ti stordisce e ti atterra abbandonandoti lì come se un autoarticolato ti fosse appena passato addosso.
Una pellicola come questa colpisce basso, anche sotto la cintola premendo il pedale dell'acceleratore a tavoletta per evocare reazioni che provengano direttamente dai visceri.
Un film che vuole evocare reazioni istintive, di pancia ma che a un'analisi un po' più attenta si rivela costruito molto più col cervello che con la suddetta pancia.
Girato in maniera un po' fighetta, diciamolo.
Quelle scene bucoliche che simulano le praterie americane , quella frammentazione della scansione temporale che fa tanto Tarantino e che a conti fatti sembra più un vezzo autoriale che non qualcosa di sostanziale, l'uso del sonoro e della musica come maglio per arrivare direttamente al cuore, sono tutte tessere di un mosaico studiato a tavolino e che mette abilmente in campo una poetica del dolore che va molto vicina alla pornografia dello stesso, senza però mai valicare quella linea sottilissima.
E questo succede soprattutto grazie al lavoro fantastico degli attori, due emeriti sconosciuti per me fino a questo film ma che rendono assai credibile il loro scendere tutti i gradini che portano direttamente all'abisso.
Veerle Baetens recita con ogni fibra muscolare del proprio corpo, una sorta di carta geografica di storie e di sentimenti che attraversano due occhi incredibili, Johan Heldebergh che con questo film pare racconti una storia realmente avvenuta a lui, è una specie di versione etilica del Jeff Bridges di Crazy Heart, filmetto modesto che gli ha fatto vincere un Oscar e che già di suo era propenso all'alcolismo selvaggio.
Non c 'è nulla che non vada in questo film e forse questo paradossalmente è il suo limite: non sbanda mai come era lecito aspettarsi, è tutto perfettamente controllato, il dolore di Elise e Didier scoppia improvviso ma assolutamente non inatteso.
Alabama Monroe - Una storia d'amore mantiene esattamente quello che promette: sentimenti che lacerano anime e carni , una morbosa attenzione sul rapporto tra i due protagonisti che col passare dei minuti diventa una vera e propria autopsia di un amore.
E dopo tanto scavare nelle anime di due protagonisti devastati dalla perdita, quel finale che appare come sospeso a mezz'aria tra una dimensione e l'altra sembra quasi la certificazione dell'artificiosità del tutto....
Non riesco a giudicare questo film con un semplice voto numerico: ripeto, probabilmente l'ho visto nel momento sbagliato della mia vita e non mi è entrato dentro come magari sarebbe successo se non fossi in questo momento particolare.
Il dolore di Elise e Didier non è riuscito a scalfire tutto quello che ho vissuto in queste ultime due tre settimane e mi ha lasciato piuttosto indifferente.
O forse la mia è solo autodifesa.
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