Aladino Di Martino nasce in un piccolo borgo molisano, San Pietro Avellana, nel 1903 e si consacrerà a Napoli come l’ultimo dei più grandi compositori musicali del’900. Lo ricordiamo attraverso le parole di uno dei suoi allievi, Riccardo Muti, come un grande compositore, insegnante eccellente e uomo di infinità bontà. Un figlio acquisito del Sud che ha rappresentato e dato tanto per la scuola della musica napoletana e per il suo modo di “fare” musica.
Ripercorrendo le sue fasi di vita più importanti, l’amore per la musica arriverà molto presto quando all’età di dieci anni insieme al padre Luigi incomincia a suonare la tromba nella piccola banda del paese per poi diventare seconda tromba nel complesso musicale di Castelnuovo della Daunia diretto dal maestro Giuseppe Luzzi. Forse il vero protagonista è il padre del giovane compositore che dopo averlo avvicinato alle prime note, lo porterà a Napoli per iscriverlo al liceo musicale presso il convitto Giuseppe Verdi e successivamente per conseguire il diploma presso il noto conservatorio di San Pietro a Majella. E da qui inzia la sua grande carriera non solo come compositore, ma lo si ricorda come un gran maestro che nonostante l’austerità avvicinava gli alunni alla composizione osando e facendo osare quella libertà che è insita in ogni armonia musicale.
“Mi condussero da Di Martino. Da colui che era ritenuto in quegli anni il maggior depositario delle regole dell’Armonia. Armonia che tanta parte ha avuto nella tempra salda di una scuola musicale partenopea scolpita nella storia attraverso i nomi di Camillo De Nardis, Gennaro Napoli e fin su, a salire, dei compositori del nostro meraviglioso Settecento.” Riccardo Muti
La sua carriera didattica va da Nord a Sud. Insegnerà presso i conservatori di Reggio Calabria, Avellino, Bologna e Bari, una nomina per l’insegnamento di Composizione al Conservatorio di Milano e al “S. Cecilia” di Roma. Tra gli anni trenta e sessanta diventa docente di composizione presso il liceo musicale “U.Giordano” di Foggia diventandone poi direttore e trasformandola grazie alla sua mite e forte determinazione in un Conservatorio. Dal 1958 al 1979 professore di alta composizione presso il Conservatorio di San Pietro a Majella.
E’ stato davvero un uomo importante, nessuno può negarlo, ma l’apice della sua grandezza è stata la sua umiltà. Impariamo da lui come si fa ad essere veramente grandi, prima di tutto nell’animo, che è ciò che più conta alla fine della vita. Maria Teresa Di Lorenzo
Le sue principali composizioni saranno eseguite al teatro San Carlo, all’Auditorium della Rai e nel 1980 riceverà dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini l’onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica Italiana. Muore nel 1989 nella sua Irpinia.
In suo onore, a Portici quest’anno è stato inaugurato il liceo musicale e coreutico “Aladino Di Martino” che si propone non come una semplice scuola di danza e musica ma come un vero e proprio liceo tecnico che integra l’insegnamento della danza e degli strumenti musicali alle discipline umanistiche con l’intento in primis di avvicinare i giovani sempre di più alla musica, ma farlo studiando come in un vero e proprio liceo. (http://www.liceomusicalecoreuticodimartino.com)
Le sue opere più importanti:
– LE COMMARI Tragicommedia in un atto, 1928, inedita
– OP.1 per orchestra, OP.2 per pianoforte: SCHERZO, Simeoli, 1929
– LA LOCANDIERA Ouverture Napoli, Teatro San Carlo 18 maggio 1958
– BALLATA per coro misto, soprano, voce rec., orchestra Napoli Associazione Scarlatti – Rai 9 aprile 1960
– NEL GIORNO DEL GIUDIZIO Cantata per due sopr., Coro, orch. Napoli, Teatro San Carlo 28 ottobre 1969
– IL DIAVOLO NEL VILLAGGIO Balletto Napoli, Teatro San Carlo 18 dicembre 1974
– LA CACCIA AL LUPO Napoli, Teatro San Carlo, 22 maggio 1979
– DIVERTIMENTO per flauto e orchestra d’archi dedicato a Giorgio Zagnoni
– OUVERTURE PER UN’OPERA BUFFA dedicata a Franco Caracciolo Napoli, Auditorium della Rai 5 novembre 1982
– CAPRICCIO PER CLARINETTO ED ARCHI Napoli, Auditorium della Rai 1 dicembre 1988
– LE SETTE COTENELLE opera buffa da G.B. Basile [1985, inedita]
– Per voce e pianoforte:
La Primavére (1929)
Le foglie di Santamaria (1936), parole di Cesare De Titta Ninna nanna paesana (Foggia 1941)
Due liriche su testi di Stefan George (1953)
Mio cavallino, da Bazar 48 di Lucio De Palma [1956]
L’Eremo, dedicata e su testo di Mariapia Cinelli (1989)
Riferimenti bibliografici da “Il signore della musica: Aladino Di Martino” di Paola De Simone – Edizioni Dante e Descartes, Napoli 2009.