ALBENGA- Si terrà domani pomeriggio ( inizio alle ore 17) nella sede di Palazzo Peloso Cepolla ad Albenga la presentazione dell’ultimo numero delle prestIgiosa rivista “ Ligures” edita dall’ Istituto Internazionale degli Studi Liguri.
A fare la parte dei padroni di casa saranno il presidente della sezione ingauna Cosimo Costa e sua moglie, la studiosa Josepha Costa Restagno. A presentare l’ultima prestigiosa pubblicazione degli studi liguri sarà il professor Enrico Basso, dell’Università di Torino, che presiede la sezione torinese dell’istituto. “ Sarà presentato il numero nove della rivista – ci ha anticipato gentilmente la stessa dottoressa Josepha Costa Restagno- in cui sono pubblicati alcuni significativi studi riguardanti Albenga ed il suo territorio. La rivista contiene infatti alcuni articoli di particolare interesse per il nostro comprensorio. Tra quelli di carattere storico, è molto significativa la approfondita ricerca di Riccardo Musso, archivista del Comune di Albenga, sui vari rami dei Del Carretto che hanno avuto origine da figli illegittimi e che hanno rivestito ruoli diversi. Uno di essi ha dato origine agli Olivieri, giunti ad alti livelli sociali fino nelle Fiandre, e patroni della splendida cappella affrescata nella chiesa di Santa Caterina a Finalborgo. Altri rami hanno continuato a lungo, con piccole signorie nell’entroterra di Albenga o nel Piemonte meridionale”.
La rivista contiene anche alcuni interessanti studi legati ad opere artistiche: “ In particolare- ci ha ancora detto la Josepha Costa- vorrei segnalare lo studio sugli arazzi con le storie della vita di Mosè che sono visibili al Museo Diocesano, dovuto a Sara Marzo. Altro intervento che interessa più direttamente il nostro territorio è quello sulle sculture in marmo e in legno delle chiese di Bastia d’Albenga e di Toirano, frutto alla collaborazione di una storica dell’arte dell’Università di Genova, Fausta Franchini Guelfi, con un nostro giovane ricercatore, Luca Lanzalaco. Vorrei infine segnalare il lavoro dedicato alle opere d’arte di Toirano, di Orlando Boccone. Uno storico alassino, Giovanni Puerari, ha puntualizzato invece, sulla base di nuovi documenti, alcune datazioni di opere d’arte della Parrocchiale di Sant’Ambrogio di Alassio”.
Claudio Almanzi