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Alberi “morti” per delibera comunale

Creato il 05 aprile 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Sergnano, poco fuori Crema, in provincia di Cremona, è uno dei paesi più martoriati dallo scempio ambientale che devasta la pianura padana e non solo. Il controllo politico è fortissimo. Sindaco ciellino, consigliere provinciale che è anche agricoltore del paese, presidente della Provincia ciellino, e a Milano un ex assessore cremasco, pure ciellino ex democristiano, Gianni Rossoni, e una struttura di controllo come l’Arpa in mano alla giunta regionale. Piccolo Comune, circondato e sottomesso, dove la Stogit, il cui stoccaggio con centrale di distribuzione è stato costruito da oltre vent’anni, agisce serenamente, ma vicino all’acquedotto. Non c’è da stare sereni però. Discarica abusiva di eternit e sostanze tossiche, proprio a 30 metri dal Serio, metanodotto che passa sotto una casa, pozzo di gas da mettere in sicurezza e altri problemi. L’ultimo, la morte civile degli alberi del parco comunale.

SERGNANO – CR Una cordata ciellina che più ambientalista non si può: il sindaco Gianluigi Brignani, il consigliere provinciale Zaghen, il presidente della Provincia massimiliano Salini, l’ex assessore regionale Gianni Rossoni e gli alberi non ci sono più. Rossoni non è più in carica, è vero, ma in Regione tutto funziona regolarmente e i cartelli messi di fronte a una discarica abusiva già sequestrata dai carabinieri del Noe lo spiegano chiaramente: “Rispetta la natura” è l’ineludile monito del Pirellone. A Enrico Duranti di No Gasaran, però, quei certificati di morte degli alberi del parco comunale emessi dall’ufficio tecnico municipale non convincono. Non c’è verso di convincerlo, Duranti: d’altro lato, avvicinandosi ai poveri ceppi che restano delle meravigliose piante ad alto fusto non si ha l’impressione che ci sia una malattia in corso. Non siamo fitopatologi, cioè medici delle piante, tuttavia il leader di No Gasaran protesta perché l’amministrazione non ha fatto precedere il taglio da alcuno studio specifico. Non si ha notizia quindi di malattie mortali, bensì di null’altro che una decina di camion carichi di legna visti uscire dal parco tempo fa. Pericolosità? Lo sono anche i ceppi rimasti per un bambino che si mettesse a correre. Il biglietto da visita di Sergnano lo si vede sulla provinciale venendo da Crema. Altre piante tagliate solo in base a un accordo con un privato cittadino, e la promessa dell’amministrazione che tutte ricresceranno. Come faranno senza nemmeno un ramo? Si resta perplessi anche davanti alla discarica abusiva cui tutti possono accedere camminando lungo la sponda del Serio, così come davanti al pozzo 44 dello stoccaggio di gas metano, che dovrà essere messo in sicurezza perché vicino alle case e in area a rischio di dissesto idrogeologico. Per un piccolo paese tormentato dai lavori di un impianto come uno stoccaggio di gas, collocato vicino all’acquedotto, pare troppo. Stupisce No Gasaran che la palestra comunale sia stata abbattuta per costruirne un’altra con i soldi delle compensazioni economiche della Stogit,che ha realizzato stoccaggio e centrale. Duranti ricorda che la legge Marzano prevede opere ambientali per riparare il danno. Si preparano anche le elezioni comunali. No Gasaran, sinora impegnata tra i cittadini ma fuori dalla politica, intende presentarsi alla prova del voto.

 


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