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Alcoa, tra strumentalizzazioni e prese in giro

Creato il 14 settembre 2012 da Cassintegrati @cassintegrati

Brutte notizie per i lavoratori Alcoa: pare che la volontà dell’azienda sia quella di contravvenire all’accordo preso lunedì a Roma e procedere allo spegnimento immediato. Due sindacalisti hanno occupato il silos presidiato alla base dagli operai. Francesca Panzica, che è stata assieme a loro durante la grande manifestazione di Roma, ci racconta la sua testimonianza. Un punto di vista differente da quello che ha cavalcato i rotocalchi degli ultimi giorni.

Alcoa, tra strumentalizzazioni e prese in giro

L'amarezza dopo la manifestazione di Roma

Sentimenti post-manifestazione

“Dopo la manifestazione ci metto un po’ a capire che è finita e devo tornare a casa. Mi guardo intorno quasi stordita. Triste. La sensazione somiglia alle immagini, viste in tv, dei calciatori che hanno perso una partita importante e non se ne capacitano. Restano sul campo a fissare il vuoto. Ecco, credo di essermi sentita così l’altra sera (10 settembre) a Roma, davanti al Ministero dello Sviluppo Economico, insieme ai molti operai dell’Alcoa di Portovesme. Occhi lucidi, sguardo perso, incredulo. Si torna a casa, la protesta prosegue oltre mare. A dare lettura del documento finale (nel quale si legge che l’azienda rallenterebbe lo spegnimento delle celle in attesa che si formalizzino le offerte delle acquirenti) sono stati i delegati sindacali a tarda sera, dopo una interminabile giornata di presidio al dicastero in via Molise. Ma Alcoa rispetterà davvero questo accordo?”

Dalla Sardegna con furore

Alcoa, tra strumentalizzazioni e prese in giro“L’incontro tra governo, azienda, sindacati e istituzioni locali ha inizio alle 12. Dai piani alti non trapela alcuna indiscrezione. Per strada il tempo é scandito dal suono degli elmetti di protezione battuti ritmicamente e dai cori di protesta. Tra gli operai, i più disicantati sapevano che non sarebbe emerso niente di concreto e di positivo dall’incontro ma hanno ugualmente affrontato il lungo viaggio verso la Capitale. Prima il pullman sino ad Olbia, poi la nave o l’aereo. Qualcuno è accompagnato dalla moglie o dalla fidanzata per testimoniare che oltre al lavoro si difende la famiglia e il proprio futuro in un territorio, il Sulcis, che non offre seconde possibilità.

Scortato dalle volanti della polizia sin dall’atterraggio sulla pista di Fiumicino, il rumoroso corteo parte attorno alle 10 da Piazza della Repubblica e arriva sotto il Ministero. Il dispiegamento di forze dell’ordine è imponente. In assetto anti sommossa e con mezzi blindati Carabinieri, Polizia e Fiamme Gialle chiudono i manifestanti in un imbuto tra via Veneto, via Molise e via di San Basilio.”

Politici e strumentalizzazioni

“Tra i primi politici a fare la loro apparizione e, a portare il loro sostegno, ci sono Oliviero Diliberto (Partito dei Comunisti Italiani); Paolo Ferrero (Rifondazione comunista) e Cesare Damiano (PD); poi il senatore di Carbonia Francesco Sanna (PD) e il deputato Paolo Fadda (PD). A parte qualche scaramuccia iniziale con le forze dell’ordine, strumentalizzata da molti media (in maniera esagerata), il sit-in ha regalato anche momenti di intrattenimento ai molti giornalisti e reporter presenti. Lo striptease di alcuni operai perchè “Ci stanno lasciando in mutande”, il trenino umano accompagnato da fantasiosi slogan.

C’è stato anche il tempo per scambiare due chiacchiere con i poliziotti e i carabinieri che solidarizzavano con gli operai e per confrontarsi su condizioni di lavoro, paghe e turni estenuanti per tutti. Spesso ad offrire momenti di animazione, con battute da cabarettisti consumati, sono stati gli irriducibili pensionati Alcoa che hanno comunque voluto dare il loro contributo alla causa partecipando al corteo e sostenendo gli ex colleghi durante il presidio.”

Tanta solidarietà, ma un grande assente: Ugo Cappellacci

“A dare il loro supporto ci sono anche le rappresentanze di lavoratori coinvolti in vertenze altrettanto delicate come i minatori della Carbosulcis e i cassaintegrati dell’Eurallumina.

L’assenza che pesa, invece, è quella del governatore sardo Ugo Cappellacci che, contrariamente a quanto accadde durante il sit-it dello scorso 27 marzo, non è sceso tra i dipendenti a dare notizie sugli esiti della trattativa. Gesto che ha creato ulteriore preoccupazione nell’animo già amareggiato degli operai i quali però non intendono mollare e che vogliono tenere alta l’attenzione delle istuzioni sulla vicenda Alcoa con proteste che si annunciano ecclatanti.”

Ringraziamo Francesca, per la sua testimonianza e vi rimandiamo alla Pagina Facebook de L’isola dei cassintegrati per gli aggiornamenti delle prossime ore sulla vertenza Alcoa.

di Redazione | @cassintegrati
(14 settembre 2012)

Alcoa, tra strumentalizzazioni e prese in giro


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