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Alcol Droga mio figlio ed io. Lo sport serve? (by Edda Cacchioni)

Creato il 30 giugno 2013 da Simo785

La mia è una storia come quella di tante famiglie con i figli tossicodipendenti. Mio figlio 33 anni, mia nipote  9 anni, una convivenza di 8 anni… ora vive da solo.
Ho scoperto un giorno per caso, circa 5 anni fa, che i problemi di mio figlio erano più grandi di come mi sembravano;  andando in banca ho visto che c’erano dei piccoli prelievi  non fatti da me, ho telefonato alla prima persona che mi è venuta in mente, mio figlio.

Ho chiesto se per caso era stato lui, mi ha detto di si…. non credendoci, gli ho rifatto la domanda… e di nuovo, quel si !! ….Un attimo dopo ho cominciato a gridare, a piangere…. lascio  immaginare il dolore che ho provato… un ago che mi trafiggeva il cuore… la disperazione… la voglia di picchiarlo e  vivendo in casa con me, cacciarlo di casa! (in quel periodo viveva con me perché dopo l’ennesima ubriacatura sono andata a prenderlo e portato a casa mia; almeno lasciava in pace compagna e figlia)
Poi dopo i primi giorni, mi sono rimboccata le maniche e ho incominciato a cercare…. mi sono rivolta al SERT dell’ Usl di appartenenza. Dura andare al SERT e affrontare tutto da sola, per me voleva dire ammettere di avere un problema in casa e non è facile da accettare… Dopo aver parlato con il personale addetto mi dicono che si sarebbe dovuto presentare mio figlio stesso, Lui dopo 15 giorni decide di andare:  SERT  alcolisti, perché ancora non si sapeva che facesse uso di droghe .
Inizia un percorso al club alcolisti… FALLITO ! Perché nel frattempo aveva deciso di tornare a casa sua e poco dopo di tornare a bere, dicendo che quelli che dirigono il club bevono più di loro…. e di qualcuno si sapeva. Qualche anno ancora tra ubriacature e lavori cambiati, perché i soldi non bastano mai, l’8 dicembre 2007 secondo ritiro di patente per alcool…. anche stavolta niente droga…. ma io invece lo sapevo già, ma non potevo ancora fare niente.
Da quel giorno è iniziata la mia guerra per cercare di toglierlo da queste dipendenze…. in un certo senso è stato costretto a sottostare alle mie regole visto che aveva bisogno di essere accompagnato ovunque, ed era pure tornato a vivere da me.
Quando lo credevo ormai fuori dalle compagnie, ecco il ritorno della
patente e il ritorno delle frequentazioni, ritorno all’uso di coca e di ogni cosa passasse il mercato…. guerra ogni giorno…. si scusava ogni volta che si ubriacava promettendo che era l’ultima…. Ora le droghe non ci sono più ma resta l’alcool…. mia grande preoccupazione, la stessa  che mi ha portato alla scelta che ho fatto il 1 gennaio…. “cacciarlo di casa”… metterlo nella condizione di gestirsi la vita a modo suo e di tornare finalmente anch’io a vivere la mia vita.
Mi sembra che ho fatto la scelta giusta fino a questo momento, eccetto qualche scivolone…. riesce a fare una vita abbastanza normale. Lavora, quando ha la figlia si cura di lei mangiare compreso, lava, si fa le pulizie di casa .
Non dico che ne sia fuori dall’alcool, ma dalle droghe si. Ne è uscito da solo con il nostro aiuto e pazienza, tanto e tanto amore. L’alcool è più difficile da combattere perché anche se non hai i soldi ce la fai lo stesso a bere, basta trovare una decina di amici, un bicchiere a testa pagato e sei ubriaco. L’alcolismo e stato riconosciuto come malattia, ma non hai aiuto come per le dipendenze da droga, devi contare sulle tue forze… se non si esauriscono prima.
Non abbiamo bisogno di sentirci compatite come famiglie
quando vai a chiedere aiuto, ma di essere aiutate. Io posso dire che mi sto arrangiando, finché ce la farò…. e chissà quanti sono nelle mie stesse condizioni.
  una mamma sfinita

Anna 15 novembre 2010 ore  11,15

(testimonianza presa dalle pagine di Arte e d’intorni il blog di Edda Cacchioni)

 

Suggerrisco di leggere: SENZA PASSATO MA SOLO FUTURO. LA DROGA QUANDO C’È!
http://edda.cacchioni.over-blog.it/article-senza-passato-ma-solo-futuro-la-droga-quando-c-e-62354533.html


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