Vulture, “The Seven Reasons Argo Is Likely to Win Best Picture”: One movie that was considered to have little to no chance at victory was Argo, especially after Ben Affleck didn’t get a directing nomination. But as awards season has swanned along, Argo has showed surprising momentum, winning Golden Globes for Best Drama and Director, the SAG award for Best Ensemble, the DGA award for Best Director, and the Producers Guild award for Best Picture. We just checked in with top executives at major studios and Oscar consultants, and they said they were ready to call the Best Picture contest over, with Argo as the projected winner. How did this movie sneak its way to front-runner status? There are seven reasons.
Ufficio Reclami, “I ricordi della scrutatrice”: In un momento di calma, uno di quei momenti in cui il seggio è vuoto di elettori e pieno di scrutatori, entra il rappresentante di quella gente verdevestita, che inizia a farci tutto un pippone. Immaginatevi un vecchio con la barba che sembra pià un comunista di antani per due di un verdevestito, solo che in tasca al posto de L’Unità gli spunta La Padania. E la pancia gli straborda.
La Linea d’Hombre, “Cosa resterà di questi anni dieci?”: Pigliate il secolo scorso, si parte dagli anni venti e poi su, ci son stati tutti, i trenta i quaranta, gli ottanta di Riefoli e i 90 pure. Ma i dieci? Pare che nessuno abbia fatto una beatissima cippa negli anni dieci.
Leonardo, “Il Grande Osama Bianco”: Per Michael Moore invece il film sarebbe la dimostrazione che la tortura è inefficace, infatti Bin Laden viene trovato soltanto dopo che Obama la proibisce (ma l’inchiesta era partita molto prima, dalla soffiata di un tizio sottoposto a waterboarding…) Per Andrew Sullivan è addirittura un atto di accusa ai criminali che governavano nel 2002 (quando Sullivan li sosteneva), ma in fondo è inutile porsi il problema di quel che pensa Sullivan, tra qualche anno avrà cambiato di nuovo idea. Se però uno spettatore medio entra convinto che la tortura possa essere necessaria per prevenire stragi come quella dell’11/9, non sarà Zero Dark Thirty a fargli cambiare idea: il film a un certo livello di lettura sembra proprio dire che Bin Laden è stato trovato anche grazie al waterboarding.
Non leggere questo blog, “Fascio-rock”: Mario Vattani, conosciuto come “console fascio-rock”, sarà capolista al Senato per La Destra di Francesco Storace. “Per l’Italia e per la mia gente”, ecco il suo manifesto, appena pubblicato su twitter.
Sempre un po’ a disagio, “Fuori dalle librerie”: Anche voi vi sarete accorti che ogni nuovo argomento toccato da Renzi era affiancato da un filmato: vogliamo parlare di questa vecchia classe dirigente che pretende di risolvere i problemi del nostro paese? Bene, prima di parlarne vi mostro un bel filmato, diceva lui. E a seguire, sullo schermo, appariva Topolino concentrato ad ordinare la sua stanza con la bacchetta magica. Vogliamo parlare di corruzione? E via, allora, con un bel filmato in cui Antonio Albanese imita un mafioso. Vogliamo parlare dei cittadini che non vogliono più stare in Italia? Prima, però, uno spezzone in cui il personaggio interpretato da Fabio Volo rifiuta la sua carta d’identità, la sua cittadinanza. Questi erano solo filmati introduttivi, niente di più. E invece, secondo me, sono qualcosa di più.