Un Bit Al Giorno, “Gironzoli su Facebook e inevitabilmente incontri un profilo di coppia”: Quello col cognome doppio e la foto insieme stile Cip e Ciop. Ma si può condvidere un profilo in due?
Sempre un po’ a disagio, “La vera povertà”: Lo Stato, ho pensato per pochi allucinati secondi, dovrebbe invece aiutare chi vuole guardare un po’ di tv (lo facciamo tutti, immagino) ed è costretto a guardare il programma di Daria Bignardi.
Gente Di Passaggio, “C’è da spostare una macchina”: Faccio i segni giusti, gli faccio fare la retromarcia e li metto a posto. Do’ un occhiata alle macchine mentre loro fanno la spesa, magari vado a rimettere a posto il carrello, se in cambio mi lasciano l’euro che si mette nel buco sopra. E, quando se ne vanno a casa, guardo che non arrivino altre macchine mentre escono. Il mio è un servizio completo, mica se la possono cavare con venti centesimi. Devo mangiare anch’io, sapete?
minima&moralia, “L’assoluta mancanza di Franco Fanigliulo, che oggi avrebbe compiuto settant’anni”: Franco Fanigliulo è stato uno dei più anomali cantautori italiani, oggi è pressoché dimenticato. Morto a quarantaquattro anni, per un’emorragia cerebrale; un colpo macabro del destino – nel suo pezzo più famoso, A me piace vivere alla grande, c’era un verso che quasi lo profetizzava: “Ho un nano nel cervello, ho un ictus cerebrale”.
Luca De Biase, “Alla fine, i blog si stanno riproponendo come una soluzione importante. Possono esserlo di più”: Ma occorre riprendere consapevolezza di un punto chiave: i blog sono rilevanti se si citano, se si comportano come un sistema che collabora, se si dichiarano reciprocamente rilevanti.
Fango, “nebraska”: per te che mi leggi qui forse è diverso o forse lo è stato. mi conosci già da queste parole, non sento il bisogno di difendermi, di proteggermi. sono qui, sai già che posso perdermi e ritrovarmi senza far passare un’ora e non ho motivo di nasconderlo
BiSus, “Mio marito è un social network”: Mio marito è un social network perché quando presenta due persone dice sempre “ti ricordi di…?”. Non concepisce che ci si possa anche non conoscere.
Chissà Cosa, “Il lavoro c’è, basta saperlo cercare”: La bontà dello studio è dovuta al fatto che all’impianto teorico gli autori hanno fatto seguire una sezione pratica in cui vengono elencate una serie di mansioni che il mercato oggi richiede ma che per una serie di distorsioni definite «anacronistiche» dagli autori, non vengono prese in considerazione. Si tratta insomma di un’agile guida per chi è alla ricerca di lavoro di cui qui possiamo fornire brevi stralci a titolo esemplificativo.