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Alemão, un mastino brasiliano e una monetina galeotta

Creato il 02 marzo 2014 da Simo785

Ricardo Alemão

22/11/1961.

Alemão, un mastino brasiliano e una monetina galeotta

Un brasiliano “tedesco”

Grinta e senso tattico da vendere, capelli biondi, carnagione chiara, ritratto perfetto di un “mastino” tedesco, a leggere così nessuno penserebbe a un brasiliano, eppure…Ricardo Rogeiro de Brito era per tutti semplicemente Alemão, proprio per richiamare quella sua somiglianza a un tipico calciatore tedesco.

Esordisce nel massimo campionato brasiliano con il Botafogo, dove giocò per sette anni nei quali esordì anche nella nazionale brasiliana fino alla ribalta internazionale dei mondiali messicani del 1986 dove fu spesso titolare.

Nel finale di stagione 1986/87 passò all’Atletico Madrid dove nell’annata successiva si affermò a livello europeo rendendosi protagonista di un’ottima stagione da titolare a Madrid, condita anche da 5 goal.

Nell’estate del 1988 passa al Napoli dove causa un brutto infortunio rimase fuori per gran parte della stagione ma contribuì alla vittoria della Coppa Uefa segnando anche un goal nella finale di ritorno contro lo Stoccarda. Nello stesso anno vinse anche la Coppa America con la nazionale brasiliana.

Alemão, un mastino brasiliano e una monetina galeotta

Una monetina lo consegnò alla storia del nostro calcio

Ma l’anno che consegnò definitivamente Alemao alla storia del nostro calcio fu il 1990. Era l’8 Aprile di quell’anno, con un incandescente testa a testa tra Napoli e Milan, nella trasferta di Bergamo contro l’Atalanta, Alemao venne colpito da una monetina e diede luogo a una memorabile “sceneggiata” (ipotesi che lo stesso Alemao poi secondo alcuni confermò nei suoi anni all’Atalanta), il Napoli vinse quel match “a tavolino” e a fine stagione vinse lo storico scudetto, in cui comunque Alemao fu gran protagonista, aldilà di quell’episodio, con un rendimento di altissima qualità. Nello stesso anno vinse anche la Supercoppa Italiana e disputò i mondiali di Italia ’90.

Nell’estate del 1992 passò all’Atalanta dove disputò due discrete stagioni prima di finire la sua carriera in Brasile, prima nel San Paolo e poi nel Volta Redonda.

Alemão, un mastino brasiliano e una monetina galeotta

Un centrocampista da sogno

Centrocampista con un senso tattico di scuola europea e con i piedi da brasiliano, capace di recuperare palla e gestirla al meglio, nei suoi anni migliori fu uno dei principali interpreti in quel ruolo garantendo al Napoli un supporto perfetto a Maradona e compagni del reparto offensivo.


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