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Aler, 81 alloggi in sei mesi, ma aumentano gli assegnatari in crisi, gli sfrattati per morosità dal privato, e chi non riesce a pagare neanche 40 euro al mese

Creato il 05 luglio 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Il dramma della crisi economica non si risolve anzi si aggrava e si ripercuote sulla gestione dell’Aler, che si trova sempre più in difficoltà, come ribadito ieri nella commissione comunale per le Politiche sociali. Aumentano i casi di assegnatari inseriti nella fascia più bassa di reddito, e quindi calano i proventi dai canoni d’affitto. Avvenire difficile per l’edilizia popolare, se invece d’essere semplicemente popolare è di fatto emergenziale. Meno soldi dagli affitti, meno investimenti l’Aler continua a mettere a disposizione 1,5 milioni annui per le riattazioni.

Aler, 81 alloggi in sei mesi, ma aumentano gli assegnatari in crisi, gli sfrattati per morosità dal privato, e chi non riesce a pagare neanche 40 euro al mese

Il direttore dell’Aler Attilio Boldori

C’è chi non riesce più a pagare i 30 o 40 euro di canone. Ciononostante l’Aler ha assegnato 81 alloggi fra gennaio e giugno e arriverà a 140 entro il 31 dicembre, secondo le previsioni. 81 è un dato elevato “mai registrato prima”. Però arrivano assegnatari con punteggio altissimo: sono gli sfrattati dal privato per morosità. Il futuro non si annuncia sereno.

La convenzione Aler-Comune non ha risolto nulla, ha notato la consigliere comunale Caterina Ruggeri (Pd): “Noi l’avevamo intesa come uno sbarazzarsi del peso, peraltro consistente, di molti alloggi popolari”. I problemi appaiono gli stessi. Si lavora su Sant’Imerio, ma non ci sono prospettive chiare, Largo Pagliari è fuori da ogni standard ma non si può ancora fare nulla, i box di via Litta giacciono nell’oblio.

“E’ solo un primo step” ha risposto l’assessore Luigi Amore durante la commissione politiche sociali di ieri. Step è una di quelle parole inglese che si portano via l’italiano un po’ per volta. Sarebbe una prima tappa, a sei mesi dalla tribolatissima approvazione. “E’ solo un primo incontro, povero di contenuti, è vero, ma utile a iniziare un rapporto di confronto che poi proseguirà regolarmente” ha continuato l’assessore.

Il direttore dell’Aler Maurizio Boldori, in assenza del presidente Mino Jotta, ha dichirato che su 785 alloggi sono sfitti 57, “un dato fisiologico”.

“Molti box sono sfitti – ha continuato Boldori – quelli di via Litta non sono appetibili”. Ancora il film horror dei parcheggi sotterranei incustoditi. Box sinistri, nel buio, in un ambiente degradato.

I canoni di locazione sono anche aumentati dell’1,6 per cento per effetto dell’inflazione.

E risuona l’eco ruggeriana: “Ma che convenzione è?”. San Felice, non si può intervenire sulle otto palazzine disastrate, dove gli inquilini cercano di salvare il salvabile, come Ferdinando Quinzani (Cremona per la Libertà) ha segnalato: “La legge limita il diritto di intervenire ai residenti”.

I problemi restano: si può cambiare gestione, mutare forma, a San Felice i guai restano gli stessi da parecchi anni. Per le otto palazzine sulle quali non è mai stato fatto un intervento di ristrutturazione, ci vorrebbero circa due milioni di euro. Si procederà per step: una palazzina per volta. Questi 96 alloggi di San Felice sono stati ceduti dall’Aler al Comune un mese. “Stiamo attenti ai possibili contributi regionali” ha proseguito Boldori. Da parte propria l’ingegner Pagliarini, da parte del Comune, ha visto approvato il piano delle opere pubbliche solo nei giorni scorsi, quindi ha permesso un intervento su un solo alloggio.

La morosità aumenta ancora, ma sono stati assegnati 81 alloggi nei primi mesi di quest’anno. Di questo passo si arriverà, secondo Attilio Boldori, a 14o.

Luigi Amore, da parte propria, ha sottolineato che l’attività dell’assessorato proseguirà: “I problemi sono più tecnici che sociali”. E la figura del custode sociale darà un maggiore aiuto ai residenti. Il Comune poi andrà cauto nell’applicare l’Imu agli alloggi popolari.

Comunque il Pd, con Caterina Ruggeri, ripresenterebbe idealmente le stesse richieste. Nulla si muove.

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