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Alessandro, Cassandra, Aiace

Creato il 15 agosto 2010 da Elton77

 

Alessandro – Aleksandër

Questo nome è diventato famoso grazie a Paride che si chiamava anche Alessandro, figlio di Priamo (re di Troia) e di Ecuba. In seguito questo nome fu spesso attribuito ai principi di origine pelasgica, come Alessandro III di Macedonia, figlio di Filippo II e di Olimpiade, principessa epirota Una delle prime leggende legate a questo nome riguarda Paride/Alessandro, eroe troiano e pelasgo. Sua madre Ecuba, quando era incinta, sognò di partorire una torcia fiammeggiante che bruciò tutta la città di Troia. I genitori, comprendendo che questo sogno era profetico e presagiva la fine di Troia, diedero il bambino ai servi affinché lo uccidessero. Ma essi lo abbandonarono sulla montagna Ida. Il bambino fu allevato da un pastore di nome Agelaus. Paride, una volta cresciuto, scoprì di essere principe di Troia e figlio di Priamo; perciò tornò al palazzo reale accanto ai suoi veri genitori. La prima persona che lo riconobbe subito fu sua sorella Cassandra. È da sottolineare che il nome Paride gli fu dato dal pastore Agelaus. Invece è molto probabile che il nome Alessandro gli sia stato attribuito per via dell’urlo emesso da sua sorella Cassandra quando lo riconobbe: è nato come nel sogno (il sogno di Ecuba), che in lingua pelasgico-albanese suonerebbe cosi: Ka le si andërr.

Spiegazione: Ka (è), le (nato), si (come), andërr (sogno).

Anche la nascita di Alessandro Magno fu preceduta da un sogno che fece sua madre Olimpiade quando era incinta di lui.

Colui che difende gli uomini, è la spiegazione fonetica del nome in lingua greca.

Cassandra – Kasandra

Figlia di Priamo (re di Troia) e di Ecuba, ebbe in dono da Apollo il dono della preveggenza. Il suo nome si spiega perfettamente grazie alla lingua albanese: qes andërr (spiega il sogno), oppure qes andërra (spiega il sogno) in dialetto Ghego. Perciò l’etimologia è ovvia: colei che spiega i sogni.

Aiace – Ajaks

Questo è il nome di due eroi leggendari. Il primo, Aiace figlio di Telamone (re di Salamina), era considerato il guerriero più coraggioso dopo Achille nella guerra di Troia. Dopo la morte di Achille, Aiace e Ulisse si scontrarono. Il premio in palio erano le armi dello stesso Achille. Alla fine vinse Ulisse. Dopo questo fatto Aiace perse la testa; uscì di notte dalla sua tenda e uccise tutti i montoni che si trovavano lì intorno, credendo che fossero guerrieri.

Il secondo Aiace fu il figlio di Oileo, re della Locride, e comandante dei locresi durante la guerra di Troia; detto di Oileo o Oilìde, per distinguerlo da Aiace Telamonio, fu chiamato anche il piccolo, non solo in rapporto con Aiace il grande, ma soprattutto per via della sua corporatura più minuta. Anche lui si distinse nella guerra di Troia per il suo coraggio e anche per la sua crudeltà, ma soprattutto lui fu giudicato colpevole per via del sacrilegio nei confronti della dea Atena. Come abbiamo visto, sia Aiace il grande sia Aiace il piccolo simboleggiano la crudeltà e il sangue dei nemici versato. Il loro nome in lingua albanese rende l’idea della loro crudeltà: Gjaks oppure Gjakës significa appunto “assassino sanguinario”. E il nome Ajaks (Aiace) somiglia molto a questa parola.

Liberamente tratto dal libro, Albanie ou l'incroyable odyssée d'un peuple pré hellénique dell’autore Mathieu Aref


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